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13 Dicembre 2023 È stato pubblicato il rapporto Efsa-Ecdc sulle malattie zoonotiche più diffuse in Europa nel 2022. Le più frequenti restano campilobatteriosi e salmonellosi, seppure in diminuzione rispetto al periodo pre-Covid. Aumentano invece le infezioni causate dal virus West Nile e i focolai veicolati dagli alimenti
L’Efsa (European Food Safety Authority) e l’Ecdc (European Centre for Disease Prevention and Control) hanno pubblicato un rapporto con i dati delle attività di sorveglianza e monitoraggio delle zoonosi condotte nel 2022. Si registrano un’impennata di infezioni causate dal virus West Nile e un aumento del 44% dei focolai veicolati da alimenti, attribuibili principalmente a Lysteria monocitogenes.
Le malattie più diffuse
La malattia zoonotica più frequentemente segnalata è la campilobatteriosi, che rimane stabile rispetto al 2021, con 137.107 casi. La carne di pollo è stata rilevata come fonte più comune di questa infezione.
La salmonellosi è invece la seconda malattia, con 65.208 casi (erano 60.169 nel 2021). 19 Stati membri e il Regno Unito hanno però raggiunto tutti gli obiettivi prefissati per la riduzione di Salmonella nel pollame, risultato più alto dal 2018.
“Il numero di casi segnalati nell’uomo per le due più comuni malattie veicolate da alimenti rimane a livelli inferiori rispetto a quelli pre-pandemici” ha commentato Ole Heuer, responsabile della sezione Malattie a tendenza epidemica dell’Ecdc. “Tuttavia, dato l’impatto di queste infezioni sulla salute umana, occorrono ulteriore vigilanza e misure per ridurre il numero di casi”.
Le infezioni da virus West Nile
Il 2022 è stato il secondo anno con più casi di infezioni da virus West Nile mai registrato in Ue (1.133 casi contro i 1.612 del 2018). Cifre così elevate, senza precedenti, probabilmente sono causate dal cambiamento climatico e dalle condizioni più favorevoli in cui si trovano a operare le zanzare.
In un solo anno ben 431 volatili e 166 cavalli sono risultati positivi al virus, quasi il doppio delle cifre dell’anno precedente. Il virus, inoltre, ha esteso la sua area geografica, raggiungendo zone precedentemente indenni (Francia sud-occidentale, Germania settentrionale e Italia meridionale).
“Il cambiamento climatico sta facendo aumentare l’ondata di malattie trasmesse da vettori. Ecco perché oggigiorno la strada da seguire è quella di un approccio One Health che integri le valutazioni del rischio per l’uomo e per gli animali” ha dichiarato Frank Verdonk, a capo dell’Unità dell’Efsa su Rischi biologici, Salute e benessere degli animali.
I focolai di Listeria monocytogenes
Il rapporto indaga anche i focolai veicolati da alimenti, ovvero i casi in cui almeno due persone contraggono la stessa malattia consumando il medesimo cibo contaminato. Il numero registrato nel 2022 di questo tipo focolai è aumentato del 44%, passando da 4.005 nel 2021 a 5.763, raggiungendo livelli simili a quelli degli anni pre-pandemici e causando il maggior numero di decessi connessi ai focolai negli ultimi dieci anni (64). Questi decessi sono attribuiti principalmente a Listeria monocytogenes e associati a un’ampia varietà di alimenti: dalla carne ai latticini, dal pesce alle verdure.
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