Professione
16 Ottobre 2023 Un fatto da non sottovalutare è l’elevato tasso di suicidi tra i professionisti del settore veterinario. Una ricerca dell’American Veterinary Medical Association approfondisce la questione
Nel mondo digitale odierno, dove siamo sommersi da informazioni, l’importanza di affrontare la salute mentale nel campo veterinario non è mai stata così urgente. Un problema che sta diventando sempre più pressante è la crescente prevalenza di suicidi tra i professionisti del settore.
I dati
È sorprendente e al contempo preoccupante scoprire che i Medici e i Tecnici Veterinari hanno un tasso di suicidio superiore rispetto a molte altre professioni. Una ricerca dettagliata pubblicata su JAVMA (Journal of the American Veterinary Medical Association) da Randall J Nett e altri studiosi ha approfondito la questione, analizzando il benessere e la salute mentale nel campo veterinario, un argomento che è diventato particolarmente sensibile a seguito di alcuni tragici eventi accaduti negli ultimi anni.
Gli studi condotti negli Stati Uniti, nel Regno Unito e anche in Australia indicano che i veterinari sono da 2 a 4 volte più inclini al suicidio rispetto alla popolazione generale. Questi dati, seppur allarmanti, non sono l’unico campanello d’allarme: un veterinario su cinque soffre di depressione maggiore, condizione strettamente correlata al rischio suicidario.
La riflessione
Ma che cosa sta alla base di questi numeri? La risposta non è semplice e, come spesso accade, risiede in una combinazione di fattori. La pressione sul posto di lavoro, il burnout e anche lo stigma associato alle malattie mentali sono tutti elementi che contribuiscono a creare un ambiente difficile per molti professionisti veterinari. Nonostante la crescente consapevolezza, molti veterinari non cercano aiuto, forse per paura di essere giudicati o per mancanza di risorse disponibili.
Lo studio di Nett et al., pubblicato nell’ottobre 2015, ha cercato di approfondire la comprensione di questi problemi, indagando le cause sottostanti e cercando soluzioni pratiche. I risultati hanno evidenziato che, nonostante la maggior parte dei veterinari ritenga di aver fatto la scelta giusta intraprendendo questa carriera, un numero significativo di essi considera l’idea di abbandonare il campo. Questi sentimenti di insoddisfazione e stress possono derivare da vari fattori, tra cui le sfide quotidiane della pratica veterinaria, le preoccupazioni finanziarie o le difficoltà nel gestire le aspettative dei clienti.
Il messaggio da portare a casa è chiaro: è essenziale prendersi cura di sé e cercare aiuto quando necessario. In un mondo in cui il benessere e la salute mentale stanno diventando sempre più prioritari, è fondamentale che il settore veterinario non venga lasciato indietro.
Conclusione
Mentre ci sforziamo di garantire il benessere degli animali non dobbiamo dimenticare di prenderci cura dei loro custodi: i medici veterinari. Affrontare apertamente la questione della salute mentale e fornire le risorse necessarie per affrontarla è essenziale per garantire un futuro luminoso e sostenibile per l’intera professione veterinaria.
A cura di Francesca Innocenzi
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