Animali da Compagnia
16 Marzo 2023Un testo aggiornato, dedicato ai tre distretti anatomici e alla Sindrome Brachicefalica del cane e del gatto, pensato dai suoi autori come uno strumento didattico e di consultazione. Un’anticipazione del volume “Chirurgia di naso, orecchio e gola nel cane e nel gatto”.
“Non vuole essere un trattato multidisciplinare di otorinolaringoiatria” – ci tiene a precisare fin da subito Matteo Gobbetti. “Bensì – prosegue - di un testo di consultazione pratica, che descrive l’inquadramento clinico delle patologie chirurgiche del distretto orecchio naso gola e le relative procedure operative”. E’ così, con brevi tratti, che Gobbetti, coautore del volume “Chirurgia di naso, orecchio e gola nel cane e nel gatto” insieme a Matteo Cantatore, membro dell’Anderson Moores Veterinary Specialists, descrive la sua recente ‘fatica scientifica’ in uscita nel catalogo EDRA.
Punti di forza dell’opera?
La chirurgia otorinolaringoiatrica ha recentemente osservato importanti progressi. Per questo motivo abbiamo voluto creare un testo aggiornato, sono persino descritte tecniche fino ad ora non riportate in altri testi e limitate agli articoli scientifici originali. L’impianto è lineare: tre capitoli dedicati ciascuno rispettivamente a una delle tre sezioni anatomiche (orecchio naso e gola) e un quarto che affronta nello specifico la Sindrome Brachicefalica. Le tecniche chirurgiche vengono descritte fin nel minimo dettaglio: ogni step, a partire dal posizionamento del paziente fino alla gestione delle complicanze viene spiegato in modo chiaro e preciso.
C’è una peculiarità, però, di cui voi autori andate particolarmente fieri…
“Vero (e qui l’aplomb fino ad ora mostrato da Gobbetti, si increspa impercettibilmente – ndr): siamo particolarmente orgogliosi, infatti, dell’apparato iconografico di cui abbiamo corredato il volume. Una delle principali criticità della chirurgia ORL è proprio la localizzazione anatomica “impervia” dei siti chirurgici e in quanto tale ancor più difficili da fotografare e trasformare in un valido supporto didattico. Una criticità decisamente frustrante che ha storicamente “obbligato” molti testi a ricorrere, come surrogato alternativo, alle illustrazioni.
Cosa proponete invece voi nel vostro libro?
Abbiamo fotografato, anche ricorrendo alla videoendoscopia, tutti i principali step chirurgici e i punti di repere anatomici. Inoltre, ogni intervento è corredato di un video didattico dell’intera procedura visualizzabile tramite QR-code. E’ stato un lavoro complesso, cui ci siamo dedicati entrambi con convinzione, talvolta supportati dall’apporto iconografico di altri colleghi.
Nel realizzare l’opera avevate in mente un lettore tipo?
Diciamo che il contenuto proposto spazia dalle tecniche chirurgiche di livello avanzato a quelle di livello più basico. Questo lo rende fruibile trasversalmente sia da chirurghi veterinari con esperienza, sia da studenti: ciascuno in funzione dei propri interessi, delle proprie necessità e dello specifico livello di preparazione, formazione ed esperienza. Uno strumento utile, per chi si accinge ad intraprendere questo percorso professionale, ritengo siano le schede di approfondimento (focus on) come, ad esempio, quelle che forniscono un inquadramento clinico del paziente con ostruzione delle vie aeree, descrivendo i sintomi sempre con il supporto audiovisivo. Oppure i focus sulla gestione anestesiologica.
Prima faceva riferimento a procedure solo recentemente descritte in letteratura. Può accennarcene qualcuna?
Be’, per esempio, le tecniche più recenti per il trattamento della Sindrome Brachicefalica. In particolar modo nell’ultima decade sono stati fatti importanti passi avanti nel trattamento delle ostruzioni nasali di questi pazienti, a tale proposito vengono descritte la vestibuloplastica, procedura che amplia il corridoio d’ingresso delle cavità nasale, o la turbinectomia laser video assistita, talvolta citata nei testi, ma non adeguatamente approfondita, se consideriamo la sua complessità operativa. Un altro esempio è quello della retroversione epiglottidea, patologia “emergente”, che, nel cane, “stiamo imparando” a diagnosticare e trattare con maggior regolarità solo più recentemente. L’inquadramento clinico è complesso e abbiamo dedicato un intero paragrafo alla diagnosi e al trattamento di questa condizione.
Ecco, appunto: la Sindrome Brachicefalica, il libro vi dedica un intero capitolo…
E’ stato inevitabile, vista la crescente popolarità che hanno sviluppato queste razze. Alla base non c’è solo un fattore ‘modaiolo’ o un carattere estremamente socievole ma anche una spiegazione psicologica, da far risalire al carattere neotenico degli esemplari brachicefali che, proprio in virtù di una morfologia estrema, richiamano i tratti dei neonati. Un aspetto che in molti scatena nel subconscio reazioni emotive che ne portano alla diffusione. Dal punto di vista medico abbiamo imparato a gestirli in maniera sempre più complessa, partendo in primis da un importante strumento di classificazione clinica, ampiamente validato dalla letteratura scientifica. Nel libro si parla, infatti, anche di come eseguire un corretto inquadramento oggettivo mediante grading clinico, come selezionare i soggetti candidati alla correzione chirurgica e come stimare, sempre attraverso un sistema di classificazione, il rischio di complicanze chirurgiche.
Viene descritta qualche tecnica innovativa?
Oltre a quanto già citato, nel libro si affronta il complesso tema della gestione del collasso laringeo, vera e propria sfida chirurgica, per la quale non è stato ancora definito un gold standard di approccio. Una possibile e futuribile soluzione, per cui non sono disponibili dati pubblicati, potrebbe essere il ricorso a stent laringei. Nel testo ne riportiamo i primi dati aneddotici a disposizione e le modalità di applicazione. Di fatto però, questa condizione clinica rimane ancora oggi la principale sfida chirurgica e la gestione prevede ancora la correzione di tutti i fattori primari ostruttivi (nasali e orofaringei) al fine di prevenire il più possibile il rischio di collasso, procrastinando così il redde rationem chirurgico. La tracheostomia resta l’ultima opzione possibile e abbiamo dedicato due dettagliati focus on a questa tecnica.
Dott. Matteo Gobbetti DVM, PhD
Laureato nel 2008 in medicina veterinaria all’Università di Milano, dal 2014 è responsabile del servizio di chirurgia della Clinica Veterinaria Città di Monza.
Dal 2018 collabora con la Clinica Veterinaria Malpensa per i servizi di chirurgia naso-orecchio-gola, chirurgia generale e chirurgia laparoscopica mininvasiva ed è responsabile dell'UO di endoscopia.
Autore di comunicazioni a corsi e congressi e articoli su riviste scientifiche internazionali, dal 2021 è responsabile scientifico dei corsi di chirurgia ed endoscopia di UNISVET.
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