Animali da Compagnia
01 Marzo 2023 La diagnosi rapida della dermatofitosi del cane e del gatto è essenziale per prevenire un'ulteriore trasmissione ai proprietari e agli animali conviventi. Tre test diagnostici a confronto.
Per avviare un trattamento precoce e prevenirne la diffusione all’uomo o ad altri animali, è molto importante effettuare una diagnosi rapida della dermatofitosi che si manifesti nel cane o nel gatto. Tuttavia, poiché nessun singolo test può essere identificato come il "gold standard", per una maggiore affidabilità diagnostica sarebbe più opportuno utilizzare almeno due tipologie diverse di test. Si è pertanto deciso di valutare la sensibilità dell’esame citologico mediante nastro adesivo (ATI) per poi procedere al confronto di questo test con due dei test diagnostici più comunemente usati: l’esame microscopico dei peli e la coltura fungina. Nello studio sono stati inclusi 30 cani (di cui 19 con alopecia e 11 con kerion) e 15 gatti affetti da alopecia. La dermatofitosi è stata diagnosticata con preparazioni a nastro nell'82,2% dei casi (ovvero in 37 animali su 45), mentre con esame dei peli nel 66,7% (30/45) e con coltura fungina nell'80% (36/45). Nei casi di kerion, la citologia a nastro e la coltura fungina avevano la stessa sensibilità (10/11, 90,9%) che era superiore all’analisi pilifera (4/11, 36,4%). La sensibilità di tutti i test è risultata più alta nei gatti rispetto ai cani con alopecia, mentre nessuna differenza significativa è stata trovata tra i tre test, ad eccezione dei cani con kerion. In questo cluster, infatti, l'esame microscopico dei peli è risultato meno sensibile. Al contrario, invece, la citologia ATI si è dimostrata un utile test diagnostico proprio nei cani con kerion così come nei gatti. Alla luce di queste evidenze, e del fatto che la citologia dell'impronta del nastro adesivo è facile da eseguire, poco costosa, non invasiva e minimamente stressante per gli animali, si può concludere che vi si possa ricorrere come test diagnostico di routine nei cani con kerion e nei gatti. Tuttavia, dovrebbero essere condotti ulteriori studi con popolazioni più ampie.
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