Cani
26 Maggio 2022 Uno studio ha valutato la capacità dei cani da fiuto di individuare specifici composti organici volatili rilasciati da malati oncologici.
I sarcomi sono tumori mesenchimali che spesso mostrano un comportamento aggressivo e la sopravvivenza del paziente dipende in gran parte da una diagnosi precoce. Negli ultimi anni, è stata prestata molta attenzione al fatto che i malati di cancro rilasciano specifici composti organici volatili (COV) odorosi. Queste sostanze chimiche (risultato di specifici cambiamenti metabolici indotti dalle cellule tumorali) possono essere rilevate sia in campioni non tumorali (sangue, urina, feci, respiro esalato, ecc.) sia in campioni tumorali, costituendo quindi dei biomarcatori diagnostici e/o prognostici non invasivi. L'identificazione dei COV può essere effettuata mediante tecnologie di laboratorio o tramite "naso elettronico" (eNose), ma non è tutto. Anche il complesso sistema olfattivo dei cani, infatti, ha dimostrato una spiccata capacità di rilevare i COV. Addirittura, per molti composti, i cani hanno mostrato un limite di rilevabilità inferiore rispetto alla spettrometria di massa o ai sistemi eNose più sensibili. Attualmente i cani da fiuto addestrati hanno operato in casi di carcinoma polmonare, carcinoma mammario, prostata cancro, carcinoma del colon-retto, melanoma o cancro ovarico (*1 , **2). Ora, per la prima volta, uno studio ha voluto verificare la possibilità che il fiuto canino individuasse colture cellulari in caso di osteosarcoma. Dopo la fase di addestramento, il cane è stato in grado di rilevare segnali di odore specifici dell'osteosarcoma in un diverso pannello di 6 linee cellulari di osteosarcoma con tassi di sensibilità e specificità tra il 95 e il 100%. Inoltre, l’animale ha rilevato gli stessi COV anche in campioni di saliva di pazienti con osteosarcoma (n = 2) e discriminati da campioni di individui sani con un'efficacia simile. Complessivamente, questi risultati forniscono una prima prova concettuale del fatto che questo approccio, pur non potendo essere considerato un metodo diagnostico definitivo, può però essere adottato come metodo di pre-screening efficiente, non invasivo, rapido ed economico per rilevare possibili casi di osteosarcoma.
*1) Pirrone, F. & Albertini, M. Rilevazione olfattiva del cancro da parte di cani addestrati da fiuto: una revisione sistematica della letteratura. J. Vet. Comportamento 19 , 105–117 (2017).
**2) Sonoda, H. et al. Screening del cancro colorettale con materiale odore mediante rilevamento dell'odore canino. Gut 60 , 814–819 (2011)
Ortal, A., Rodríguez, A., Solis-Hernández, M.P. et al. Proof of concept for the use of trained sniffer dogs to detect osteosarcoma. Sci Rep 12, 6911 (2022). https://doi.org/10.1038/s41598-022-11013-1
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