Aziende
05 Aprile 2022 La legge del 9 marzo 2022 n. 23, contenente disposizioni per la tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell'acquacoltura con metodo biologico è diventata operativa
L’Italia punta sulla tutela e la promozione del biologico. La nuova normativa, in totale 21 articoli, va infatti a regolamentare la produzione biologica agricola, quella agroalimentare e l'acquacoltura. Un tavolo tecnico per la produzione biologica, istituito presso il Mipaaf sarà deputato a definire pareri, priorità interventi e strategie di azione. Entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge, il Mipaaf dovrà adottare il Piano d'azione nazionale per lo sviluppo della produzione biologica, che avrà cadenza triennale e sarà aggiornato anche annualmente. La nuova legge, inoltre, istituisce il marchio biologico italiano per caratterizzare i prodotti ottenuti da materia prima italiana contraddistinti dall'indicazione «Biologico italiano». Il nuovo marchio bio è di proprietà esclusiva del Ministero e può essere richiesto su base volontaria. In base all’articolo 8, il Ministero adotterà con decreto un piano nazionale per le sementi biologiche finalizzato ad aumentarne la disponibilità per le aziende e a migliorarne l'aspetto quantitativo e qualitativo. Tra le previsioni ministeriali c’è anche quella dell’istituzione di un Fondo destinato al finanziamento di iniziative per lo sviluppo della produzione biologica. A sostegno degli operatori della filiera, e al “fine di favorire l'aggregazione imprenditoriale e l'integrazione tra le diverse fasi della filiera dei prodotti biologici, lo Stato sostiene la stipulazione di contratti di rete tra le imprese della filiera biologica”. Inoltre, viene ribadito (art. 11) l’impegno a sostenere la ricerca nel settore, tramite il ricorso a varie iniziative, e a promuovere la formazione di operatori competenti (art.12).
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