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13 Ottobre 2022

Stress post traumatico, effetti dello spopolamento su veterinari in USA

Da alcuni veterinari il ricorso all’eutanasia e allo spopolamento di massa sono percepiti come una minaccia alla propria etica. Come gestire al meglio l’adozione di queste pratiche


Stress post traumatico, effetti dello spopolamento su veterinari in USA

L'eutanasia e lo spopolamento sono una parte consolidata della pratica veterinaria in quanto strumenti attraverso i quali i veterinari possono portare sollievo sia agli animali che a coloro che se ne prendono cura. Numerosi studi, tuttavia, hanno suggerito che tali pratiche possono avere effetti psicologici negativi sui professionisti veterinari, come burnout, problemi somatici e diminuzione della soddisfazione sul lavoro. In alcuni casi si parla anche di una forma particolare di stress post-traumatico indotto non da una minaccia diretta per l'individuo ma, piuttosto, per i suoi principi etici.  

Il caso USA  

I primi mesi della pandemia di COVID-19 hanno portato alla necessità di un evento di spopolamento di massa dei suini negli Stati Uniti. Quando, nel marzo 2020, gli impianti di confezionamento USA hanno iniziato a diagnosticare il COVID-19 nei loro lavoratori, è stato necessario chiudere molti impianti di macellazione e lavorazione della carne. E ciò ha quindi reso necessario, lo spopolamento, a volte indicato come "macellazione assistenziale", termine usato per descrivere l'uccisione di animali sani e non infetti in risposta a un focolaio di malattie animali estranee. Come spiegato dall'American Association of Swine Veterinians (AASV), infatti, lo spopolamento può essere necessario per diversi motivi, inclusa un'interruzione del processo di produzione che può avere un impatto negativo sul benessere degli animali.   

Per comprendere meglio la salute mentale dei veterinari suini statunitensi coinvolti in questo spopolamento di massa legato al COVID-19, è stato progettato uno studio ad hoc. Sono stati coinvolti 25 veterinari suini in un questionario su 7 specifiche tematiche: la necessità di essere meglio preparati per gli eventi di crisi; la mancanza di comprensione pubblica; il disagio morale; l’empatia per gli altri, in particolare per i giovani veterinari; le fonti di sostegno; l’orgoglio, l’onore e la gratitudine; un tema generale di distanziamento emotivo e distacco.   

Uno dei sentimenti espressi con maggior frequenza, è stata l’incredulità che non ci fosse una soluzione migliore a questo tipo di problema. Molti veterinari hanno espresso shock e sgomento per il fatto che l'industria non avesse un piano per questo tipo di evento catastrofico, inclusa una gamma più ampia di opzioni disponibili per lo spopolamento. Sulla base di questi risultati, lo studio sottolinea che è importante che la professione veterinaria, le organizzazioni di animali e gli scienziati accademici lavorino tutti insieme per sviluppare opportunità educative e servizi di supporto ai veterinari. Si è infatti evidenziata la necessità di un'istruzione pubblica aggiuntiva e continua in relazione alla produzione animale e alle ragioni per cui a volte è necessario lo spopolamento. Per questo diventano importanti campagne di educazione pubblica che aumentino la fiducia attraverso una maggiore trasparenza tra il pubblico e l'industria del bestiame e i veterinari. Lo studio suggerisce inoltre una formazione per esperti di salute mentale su questioni specifiche come lo spopolamento di massa, il legame uomo-animale e le conseguenze psicosociali dello spopolamento di massa. Questo tipo di formazione potrebbe essere incorporato nei corsi esistenti o nelle opportunità di formazione continua.   

Mass Depopulation of Swine during COVID-19: An Exploration of Swine Veterinarians’ Perspectives  -  https://doi.org/10.3390/vetsci9100563

TAG: COVID 19, STRESS POST-TRAUMATICO, VETERINARI

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