Login con

Animali acquatici

05 Dicembre 2025

Pfas trovati anche negli abissi, delfini e balene contaminati nelle profondità oceaniche

Una nuova ricerca condotta in Nuova Zelanda rivela livelli elevati di Pfas nei mammiferi marini che vivono lontano dalle aree costiere. Un allarme per la salute degli oceani e degli ecosistemi globali

di Redazione Vet33


Pfas trovati anche negli abissi, delfini e balene contaminati nelle profondità oceaniche

Per anni gli abissi oceanici sono stati considerati un rifugio sicuro dall’inquinamento umano. Ma un nuovo studio pubblicato su Science of the Total Environment mostra che delfini e balene che si nutrono a grandi profondità presentano livelli elevati di Pfas, sostanze perfluoroalchiliche e polifluoroalchiliche. Una scoperta che ribalta molte convinzioni sulla protezione offerta dagli oceani e apre interrogativi sul futuro della biodiversità marina.

Lo studio in Nuova Zelanda: contaminazioni nelle specie che vivono in profondità

Il team di ricerca ha analizzato i tessuti di 127 esemplari di 16 specie di odontoceti e delfini nelle acque neozelandesi, incluse specie abituate a immergersi per centinaia o migliaia di metri, tra cui capodogli, delfini tursiopi e balene dal becco. Per otto specie si è trattato della prima analisi mai eseguita a livello mondiale.
Secondo la ricercatrice Katharina Peters, ecologa marina dell’Università di Wollongong, i risultati ribaltano le aspettative: le specie che vivono e si alimentano lontano dalle coste mostrano livelli di Pfas paragonabili o superiori a quelli delle aree costiere, indicando che la profondità non offre alcuna forma di protezione.

Conseguenze sulla salute dei mammiferi marini

Gli effetti dei Pfas su cetacei e delfini non sono ancora completamente noti. Tuttavia, gli scienziati temono interferenze con sistema immunitario, riproduzione e risposta agli stress ambientali.
Casi precedenti, come i disturbi autoimmuni osservati negli alligatori della Carolina del Nord nel 2022, mostrano come l’esposizione a Pfas possa provocare alterazioni biologiche gravi negli animali acquatici.

Un inquinamento globale che riguarda anche l’uomo

I Pfas sono orma presenti nel sangue della maggior parte degli europei, inclusi bambini e donne in gravidanza. 
Il fatto che contaminino anche la fauna marina in mare aperto conferma la loro diffusione globale. Il ritrovamento di alte concentrazioni nei mammiferi marini dimostra che queste sostanze si diffondono su scala planetaria, raggiungendo anche ecosistemi che si ritenevano protetti.
Secondo il coautore Frédérik Saltré, anche le specie che vivono al largo, lontano dalle attività umane, e che si immergono a profondità estreme registrano valori preoccupanti, segnale di un inquinamento che si somma agli stress imposti dal cambiamento climatico e rappresenta una minaccia crescente per la biodiversità marina.

Servono più ricerca e norme più severe

Gli autori dello studio chiedono nuovi approfondimenti per valutare l’impatto dei Pfas sulle diverse specie marine e sulla stabilità degli ecosistemi oceanici a lungo termine.
La capacità dei Pfas di accumularsi nei tessuti e di risalire le catene alimentari rappresenta un rischio crescente. Gli scienziati invitano inoltre i governi a introdurre politiche più rigorose sulla produzione e smaltimento di queste sostanze, molte delle quali sono ancora ampiamente utilizzate.

CITATI: FRéDéRIK SALTRé, KATHARINA PETERS
TAG: BALENE, DELFINI, NUOVA ZELANDA, PFAS

Se l'articolo ti è piaciuto rimani in contatto con noi sui nostri canali social seguendoci su:

Seguici su Linkedin! Seguici su Facebook!

Oppure rimani sempre aggiornato in ambito veterinario, iscrivendoti alla nostra newsletter!

POTREBBERO INTERESSARTI ANCHE

05/12/2025

L’Institut Pasteur avverte che una possibile pandemia da virus H5 potrebbe avere impatti più gravi del COVID-19 se emergesse la trasmissione interumana. La Woah rassicura: la probabilità attuale...

A cura di Redazione Vet33

05/12/2025

Le acque più calde attirano sempre più tartarughe Caretta caretta verso gli impianti di mitilicoltura dell’Adriatico, con danni rilevanti per gli allevatori e nuove sfide per la conservazione

A cura di Redazione Vet33

04/12/2025

Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha approva la delibera Enac: via libera all’ingresso in cabina di cani fino a 30 kg sui voli nazionali, nel rispetto degli standard di sicurezza....

A cura di Redazione Vet33

04/12/2025

Rumori intensi, visite e cambi di routine possono aumentare lo stress nei pet durante le feste. Gli esperti spiegano come prevenire ansia e comportamenti problematici in cani e gatti

A cura di Redazione Vet33

 
Resta aggiornato con noi!

La tua risorsa per news mediche, riferimenti clinici e formazione.

 Dichiaro di aver letto e accetto le condizioni di privacy

AZIENDE

Vettys Integra, un pieno di energia per Cani e Gatti

Vettys Integra, un pieno di energia per Cani e Gatti

A cura di Pharmaidea

Al via il percorso formativo promosso dall’Ordine dei Veterinari di Roma e Boehringer Ingelheim, con il supporto di Roma Capitale: coinvolgerà 15 scuole per sensibilizzare gli studenti sulla cura...

A cura di Redazione Vet33

EVENTI

chiudi

©2025 Edra S.p.a | www.edraspa.it | P.iva 08056040960 | Tel. 02/881841 | Sede legale: Via Spadolini, 7 - 20141 Milano (Italy)

Registrazione Tribunale di Milano n° 5578/2022 del 5/05/2022

Top