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Sostenibilità

12 Febbraio 2025

Acquacoltura sostenibile, MARINET: un progetto contro la crisi della molluschicoltura

Nuove tecnologie per la biosicurezza, vaccini per i branzini e allevamento di ostriche piatte nell’Adriatico per un futuro più sostenibile. Un progetto dell’Unione europea di cui l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie è partner 

di Redazione Vet33


Acquacoltura sostenibile, MARINET: un progetto contro la crisi della molluschicoltura

Nel cuore dell’Adriatico, tra tecnologie avanzate e strategie di allevamento innovative, si sta svolgendo MARINET-MARICULTURE NETWORK. Cofinanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma Interreg VI-A Italia – Croazia 2021-2027, il progetto si concentra su protocolli per la biosicurezza, produzione di vaccini per i branzini e integrazione di ostriche piatte nelle gabbie off-shore, aprendo nuove prospettive per la sostenibilità e la competitività del settore.
 

Gli obiettivi

Gli obiettivi del progetto sono la messa a punto di protocolli per la produzione di vaccini efficaci contro alcune malattie batteriche (Vibrio harveyi, Tenacibaculum maritimum) dei branzini allevati in gabbie off-shore, e l’implementazione di sistemi di biosicurezza, anche con la messa a punto di sistemi basati sull’IA, per l’individuazione precoce di problematiche sanitarie e l’acquisizione di dati ambientali in continuo.
Un altro target è l’allevamento sperimentale di ostriche piatte in prossimità di allevamenti di branzini in gabbie a mare per verificare l’influenza dei reflui dell’allevamento ittico sull’accrescimento delle ostriche. Un contesto di “maricoltura integrata” che mira a ridurre i carichi di inquinamento organico prodotti dagli allevamenti ittici a vantaggio di proteine nobili quali quelle dei molluschi bivalvi.
Nell’attuale contesto di crisi del settore della molluschicoltura, recentemente aggravato dalla presenza di granchio blu (Callinectes sapidus) negli allevamenti del bacino del Mediterraneo e reso critico per la crisi climatica che minaccia seriamente le due specie tradizionalmente allevate (vongole veraci, mitili), sperimentare l’allevamento di specie alternative come l’ostrica piatta è un tentativo per rilanciare il comparto molluschicolo. Inoltre, verificare l’efficacia di sistemi di maricoltura integrata può essere un aiuto per garantire la crescita di molluschi anche nei periodi in cui l’alimento naturale, il fitoplancton, è meno presente.

Chi partecipa al progetto

Il leader partner del progetto MARINET è l’Università degli studi di Udine (UNIUD) – Dipartimento di scienze agroalimentari ambientali e animali (Di4A). Vi partecipano anche l’Istituto veterinario croato (VEINST), l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IzsVe), l’Università di Rijeka – Facoltà di turismo e gestione alberghiera, l’Associazione Mediterranea Acquacoltori (AMA) e la Camera dell’artigianato della Regione istriana. Inoltre, nel progetto sono stati coinvolti anche piscicoltori italiani e croati.

Il ruolo dell’IzsVe

L’IzsVe coordinerà la parte di maricoltura integrata, e nello specifico si occuperà di introduzione di collettori innovativi per la cattura di ostriche giovanili da popolazioni naturali per implementare l’allevamento di popolazioni autoctone di ostriche piatte e preservarne la biodiversità.
Inoltre, sarà impegnato nella valutazione dell’acquacoltura multispecie integrata e della sua praticabilità e impatto nelle regioni adriatiche: in particolare, verrà verificata l’integrazione dei reflui delle gabbie nel processo di accrescimento delle ostriche, valutando la presenza di isotopi di carbonio ed azoto, nonché l’influenza sulla salute e sulla qualità organolettica delle ostriche stesse.
Infine, l’Istituto provvederà alla creazione di linee guida per la coltivazione di ostriche piatte e trasferimento di conoscenze per rilanciarne l’allevamento italiano e valorizzare quello croato.

TAG: ACQUACOLTURA, BRANZINI, GRANCHIO BLU, IZS DELLE VENEZIE, MARINET, OSTRICHE, SPECIE MARINE

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