Animali da Compagnia
08 Gennaio 2025Un mercato in crescita globale ma ancora di nicchia in Italia. Scarsa informazione e resistenza ai nuovi strumenti limitano l’adozione di tecnologie per il benessere dei pet

Nonostante il mercato globale della Pet Tech supererebbe i 10 miliardi di euro, con un tasso di crescita annuo del 5% in Europa, l’Italia sembra restare indietro. Solo il 19% dei proprietari di animali domestici utilizza dispositivi smart per monitorare la salute, il benessere e la gestione quotidiana dei propri pet. È quanto emerge dall’Osservatorio Quattrozampeinfiera, che ha indagato le abitudini dei pet owner italiani attraverso un campione di 50.000 intervistati nelle principali città del Paese.
Secondo l’Osservatorio Quattrozampeinfiera, tra le rassegne pet friendly più famose, solo il 19% dei pet owner italiani utilizza tecnologie avanzate per monitorare salute, benessere e gestione dei propri animali da compagnia.
I risultati dell’indagine, basata su un campione di 50.000 intervistati nelle principali città italiane dove si svolge ogni anno la fiera – Torino, Milano, Padova, Roma e Napoli – hanno messo in luce i dati di una realtà promettente che ha ampi margini di crescita, oltre che a livello globale, anche per la realtà nazionale.
Solo il 19% degli intervistati ha dichiarato di utilizzare dispositivi smart per la gestione quotidiana dei propri animali, mentre il restante 81% preferisce non avvalersi di questi strumenti per differenti ragioni: il 36% ritiene che i metodi tradizionali siano più efficaci; il 35%, invece, non è sufficientemente informato sulle opzioni disponibili.
Questi dati suggeriscono che, nonostante l’aumento delle soluzioni tecnologiche, molti proprietari non le conoscono e optano per metodi tradizionali.
Tra chi utilizza dispositivi smart, la videocamera è di gran lunga il preferito (73%), seguito dal GPS (29%) e dai giochi interattivi (21%). Altri dispositivi tecnologici come i dispenser automatici di acqua (18%) e di cibo (11%) stanno guadagnando terreno, ma strumenti più avanzati, come le lettiere autopulenti e i monitor per la salute, restano ancora poco diffusi.
La situazione non è molto diversa per quanto riguarda l’uso delle app per la gestione della salute degli animali: solo il 10% degli intervistati ha dichiarato di utilizzare applicazioni specifiche. Le funzionalità più apprezzate sono il tracciamento delle visite veterinarie e delle vaccinazioni (54%); seguono i suggerimenti per la cura quotidiana (41%), la pianificazione dei pasti e delle diete (28%) e il monitoraggio delle attività fisiche (19%). Nonostante la scarsa diffusione, c’è comunque un interesse crescente per le consulenze veterinarie online, che raggiungono il 18% degli utenti.
Le risposte degli intervistati hanno confermato per la maggior parte una scarsa informazione su quanto il mercato già offre. I suggerimenti pervenuti, invece, spaziano dalla salute del pet alla compagnia virtuale quando il proprietario è assente.
Nel Nord Italia, i proprietari chiedono corsi di addestramento, vasche idromassaggio, cuffie isolanti dai rumori e monitoraggio della salute con rilevatori di battito cardiaco e misurazione della glicemia. Tra le idee più futuristiche, spicca la richiesta di un androide che monitori l’animale in assenza del proprietario, insieme a un libretto sanitario digitale consultabile da tutti i medici veterinari. Non mancano richieste di traduttori per i miagolii e sistemi per rilevare alterazioni psicofisiche.
Nel Centro Italia, le richieste si concentrano sul monitoraggio specifico della salute, con dispositivi per misurare i parametri vitali e rilevare malattie. Tra le richieste più popolari, la consulenza veterinaria online per emergenze e la possibilità di GPS sottopelle. Gli utenti del Centro chiedono anche una app che faccia compagnia al proprio animale quando è solo, segno di quanto la compagnia emotiva stia diventando un aspetto sempre più importante nella vita degli animali.
Infine, nel Sud Italia, la domanda si concentra su app per educare l’animale, il monitoraggio dello stress e il controllo dei parametri di salute. Non mancano richieste di linee attive con veterinari in caso di necessità e app per la temperatura corporea. Una delle idee più interessanti è quella di avere un sistema che indichi i luoghi pet-friendly, suggerendo un interesse crescente verso la condivisione di aree o spazi sicuri e adatti per gli animali.
Nonostante il crescente interesse per la tecnologia applicata alla cura degli animali, il mercato italiano resta ancora di nicchia. I dati indicano che c’è un ampio margine di crescita, in particolare per quanto riguarda il monitoraggio della salute, la compagnia a distanza e i servizi veterinari online.
“Il mercato della pet tech in Italia presenta un ampio margine di crescita, nonostante il 51% dei proprietari di animali attualmente non consideri ancora i dispositivi e le app strumenti fondamentali per il benessere degli animali” ha dichiarato Alessandra Aspesi, Responsabile Comunicazione di Quattrozampeinfiera. “La resistenza è principalmente legata alla scarsa conoscenza di soluzioni già presenti sul mercato, come emerge chiaramente dalle risposte degli stessi nell’indagine condotta. È evidente che ci sia bisogno di una maggiore comunicazione e di un’educazione più capillare da parte dei produttori, affinché i benefici di queste tecnologie vengano compresi appieno dai consumatori e il trend di vendita venga invertito”.
“Un dato interessante riguarda – continua Aspesi – la disponibilità a spendere per dispositivi e app: il 23% fino a 10 euro al mese, il 15% arriverebbe a un budget tra gli 11 e i 30 euro e il 48% degli intervistati ha dichiarato di non essere disposto a spendere nulla. Proprio su questa fascia di mercato è importante intervenire educando e informando i proprietari sull’efficacia e i benefici delle nuove tecnologie”.
“Non a caso, nelle nostre manifestazioni – conclude – stiamo assistendo a una crescita esponenziale di aziende che pubblicizzano e spiegano i loro prodotti digitali formando i consumatori, affinché la pet tech diventi una realtà più consapevole e accessibile a tutti”.
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