One Health
11 Ottobre 2024I ministri della Salute del G7 hanno discusso piani di prevenzione contro la resistenza antimicrobica, promosso la collaborazione internazionale e investimenti in ricerca per farmaci innovativi. Questi i temi del documento finale congiunto
I Paesi del G7 si stanno muovendo con decisione per affrontare la crescente minaccia della resistenza antimicrobica (Amr), un problema che rischia di aggravarsi senza un’azione concertata. Durante il vertice di Ancona, i Ministri della Salute presenti hanno delineato una serie di misure per contrastare questa emergenza sanitaria globale, per ridurre i decessi e le infezioni causate da batteri resistenti agli antibiotici. La strategia comprende investimenti in nuovi farmaci, sensibilizzazione pubblica e un rafforzamento della produzione farmaceutica in Africa, nell’ambito del Piano Mattei per promuovere lo sviluppo sostenibile del continente.
C’è questo e tanto altro nel documento finale congiunto dei Ministri della Salute del G7, pubblicato al termine del vertice di Ancona.
“Riaffermiamo il nostro impegno ad accelerare i progressi verso il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile relativi alla salute. Continueremo a far progredire la copertura sanitaria universale, anche attraverso politiche di prevenzione lungo tutto l’arco della vita e attraverso lo sviluppo e l’adozione di innovazioni sanitarie e nuove tecnologie per affrontare gli impatti sulla salute dei cambiamenti demografici e le esigenze sanitarie di una popolazione che invecchia”, si legge nel documento.
Occorre trarre insegnamento dalle passate emergenze sanitarie globali, “promuovendo la salute come valore per le nostre società, investendo nella prevenzione, nella preparazione e nella risposta alle emergenze sanitarie, promuovendo la produzione regionale di prodotti sanitari e promuovendo l’accesso equo a servizi sanitari di qualità e a contromisure mediche sicure, efficaci, di qualità garantita e a prezzi accessibili”.
“Affrontare i determinanti economici, sociali e ambientali delle malattie, che continuano a colpire ampie fasce della popolazione, in particolare i gruppi più vulnerabili e svantaggiati. Ci impegniamo – continuano i Ministri – inoltre a promuovere la salute e i diritti sessuali e riproduttivi per tutti e a far progredire la salute materna, dei neonati, dei bambini e degli adolescenti, soprattutto per coloro che si trovano in condizioni di vulnerabilità”.
E poi, attuazione efficace di un approccio One Health, lotta all’antibiotico resistenza e al cambiamento climatico. Questi i principali impegni inclusi nel documento finale approvato.
“La salute degli esseri umani, degli animali, delle piante e degli ecosistemi è interdipendente e dobbiamo affrontare una serie di sfide sanitarie trasversali a questi settori, tra cui la resistenza antimicrobica e l’impatto dei cambiamenti climatici sulla salute. L’approccio One Health fornisce un quadro potente per ottimizzare in modo sostenibile i risultati sanitari riconoscendo questa interconnessione”.
“L’attuazione di questo approccio è essenziale per garantire che tutti i settori e le parti interessate lavorino insieme in modo efficace e intersettoriale, anche per affrontare la triplice crisi planetaria del cambiamento climatico, della perdita di biodiversità e dell’inquinamento”.
“Rimaniamo profondamente preoccupati per l’emergere e la diffusione della resistenza antimicrobica, in particolare della resistenza agli antibiotici, ma anche della resistenza ai farmaci antimicotici, antivirali e antiparassitari”.
“Riconosciamo la necessità che tutti i Paesi dispongano di Piani d’Azione Nazionali sulla resistenza antimicrobica (Pan) multisettoriali e prioritari, che attuino l’Approccio One Health, con finanziamenti adeguati a carico dei bilanci nazionali. Affermiamo il valore del monitoraggio e della valutazione per migliorare le politiche e i programmi, dare priorità alle attività e agli investimenti, informare il processo decisionale e promuovere la responsabilità a livello nazionale, regionale e internazionale”.
“Ribadiamo con grande preoccupazione che la crisi climatica è anche una crisi sanitaria urgente con impatti sugli ecosistemi, sulla salute umana, sulla salute animale e sulla produzione alimentare. Abbiamo bisogno di una risposta internazionale collettiva e coordinata che segua l’approccio One Health”.
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