Alert sanitari
15 Luglio 2024Covid, influenza aviaria, Mpox. Il Direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha tracciato un bilancio delle principali emergenze sanitarie mondiali
In un briefing virtuale da Ginevra, il Direttore generale della World Health Organization (Who), Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha riassunto lo stato delle principali emergenze sanitarie globali. Dal Covid-19, per il quale si raccomanda la vaccinazione dei gruppi a rischio entro 12 mesi dall’ultima dose, al Mpox (Vaiolo delle scimmie), considerato una minaccia globale, fino all’influenza aviaria H5N1, Ghebreyesus ha sottolineato l’importanza di sorveglianza e cooperazione internazionale rafforzata per prevenire future pandemie e gestire le crisi attuali.
Lo stato attuale
Durante un briefing virtuale con i media, il Direttore generale Ghebreyesus ha tracciato lo stato dell’arte delle zoonosi con le quali il mondo si sta confrontando. Dal Covid, per il quale si “raccomanda che le persone nei gruppi a più alto rischio ricevano un vaccino entro 12 mesi dall’ultima dose”, al vaiolo delle scimmie (ora Mpox), una “minaccia per la salute globale”, fino all’influenza aviaria.
In merito all’Mpox, ben 26 Paesi hanno segnalato casi nell’ultimo mese, una grave minaccia per la salute globale. L’epidemia nella Repubblica Democratica del Congo non mostra segni di rallentamento, con oltre 11.000 casi segnalati quest’anno e 445 decessi, tra cui i bambini più colpiti. Il Sudafrica ha recentemente segnalato 20 casi di vaiolo, inclusi 3 decessi, i primi casi nel Paese dal 2022. I contagi riguardavano tutti uomini e la maggior parte si identificava come uomini che avevano rapporti sessuali con uomini, nessuno dei quali aveva alcuna storia di viaggi internazionali. Ciò suggerisce che i casi confermati sono una piccola percentuale di tutti i casi e che la trasmissione comunitaria è in corso.
Per quanto riguarda il Covid, Ghebreyesus ha spiegato che “i dati mostrano che la copertura vaccinale anti-Covid è diminuita tra gli operatori sanitari e le persone over 60 anni, che sono due dei gruppi più a rischio. La Who raccomanda che le persone appartenenti ai gruppi a più alto rischio ricevano una immunizzazione entro 12 mesi dall’ultima dose. Il Covid-19 ancora oggi fa registrare ogni settimana una media di 1.700 decessi a livello globale”.
L’ultimo tema affrontato è stato l’influenza aviaria. Negli Stati Uniti non molti giorni fa “è stato segnalato un quarto caso umano di H5N1, in seguito all’esposizione al latte di mucche infette. La Cambogia ha inoltre segnalato 2 casi di bambini positivi che hanno avuto contatti con polli malati o morti. Per il momento non è stata segnalata alcuna trasmissione da uomo a uomo, motivo per cui – ha spiegato il Direttore – la Who continua a valutare basso il rischio per la popolazione. Tuttavia, la nostra capacità di valutare e gestire questo rischio è compromessa dalla limitata sorveglianza dei virus influenzali negli animali a livello globale. Capire come questi virus si diffondono e mutano negli animali è essenziale per identificare eventuali cambiamenti che potrebbero aumentare il rischio di epidemie nell’uomo o il potenziale di una pandemia”.
La sorveglianza
La Who, attraverso le parole del suo Direttore generale, invita quindi tutti i Paesi a “rafforzare la sorveglianza e la segnalazione dell’influenza negli animali e nell’uomo”; “condividere campioni di virus influenzali con i centri che collaborano insieme alla Who”; “condividere le sequenze genetiche di virus influenzali umani e animali in database accessibili al pubblico”. E ancora, fornire protezione ai lavoratori agricoli che possono essere esposti ad animali infetti, accelerare la ricerca sull’influenza aviaria e incoraggiare una più stretta cooperazione tra i settori della salute animale e umana.
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