Animali da Compagnia
18 Febbraio 2022 L’indagine condotta dal Royal Veterinary College sulle nuove modalità di acquisto dei cuccioli innescate dalla pandemia, apre nuovi scenari nel Regno Unito e non solo
Si chiama “Pandemic Puppies – The Next Generation”, l’indagine lanciata dal Royal Veterinary College per verificare se le nuove modalità d’acquisto dei cuccioli, diffusesi durante la pandemia, siano state un fuoco di paglia o se, al contrario, si stiano radicando. Il tema che guida l’indagine si può rapidamente così riassumere: nonostante molti proprietari abbiano acquistato i loro cuccioli mossi da buone intenzioni, la crescita della domanda di acquisti online ha però inevitabilmente aumentato il rischio per la salute e il benessere degli animali. Adesso, quindi, la principale paura dei veterinari è che il boom dei cuccioli pandemici possa persistere, aumentando di conseguenza la pressione sui servizi veterinari nel Regno Unito. Duplice, dunque, lo scopo dello studio che da una parte mira ad aiutare i proprietari per quanto riguarda il wellness dei loro cani e, dall’altra, ad informare i veterinari su come promuovere al meglio il benessere dei cuccioli, parlando ai potenziali proprietari. Come sottilmente analizza la dott.ssa Rowena Packer, docente di scienze del comportamento e del benessere degli animali da compagnia presso l'RVC, la pandemia ha contribuito alla diffusione degli acquisti online, senza distinzione di tipologia di prodotto, compresi i cuccioli. “La pandemia – spiega Packer - ha anche portato a cambiamenti nel modo in cui il Regno Unito ha acquistato i cuccioli durante il 2020, a causa delle numerose restrizioni ai viaggi e ai contatti sociali durante questo periodo. Molti di questi cosiddetti "cuccioli pandemici" sono diventati compagni molto cari, aiutando le famiglie a far fronte alla vita di blocco; tuttavia, c’è la paura che alcuni proprietari siano stati indotti all’acquisto da allevatori senza scrupoli. Per questo siamo interessati a sapere se i cambiamenti legati alla pandemia nell'acquisto di cuccioli si siano ripresentati nel 2021, in modo da poter supportare al meglio i proprietari di cuccioli acquistati durante questo periodo in futuro”. Pr quanto attiene al 2020, l’indagine Winter - che ha coinvolto più di 7.500 intervistati – non lascia spazio a dubbi: i cambiamenti di acquisto ci sono stati e anche rilevanti. I proprietari sono infatti risultati più propensi ad acquistare cuccioli troppo giovani, a pagare un deposito senza vedere prima l’animale, a sborsare in totale anche 2000 sterline e a non riflettere sul fatto che l’ambiente domestico potesse essere non ideo (magari per la presenza di bambini). E’ anche emerso anche una maggiore propensione a fare acquisti a scatola chiusa senza prima vedere o dopo averlo visto solo online (quindi senza interfacciarsi con lui). Spesso molti futuri proprietari hanno acquistato senza aver visto gli altri piccoli della cucciolata persino a farselo consiglia a casa, senza visitare l’allevamento. Purtroppo, fraintendendo, si sono lette queste nuove modalità d’acquisto come formule ‘più convenienti’, in realtà invece, minacciano il benessere degli animali. Il sondaggio, quindi, si propone di vedere quanto queste nuove abitudini siano radicate e in che modo si possa intervenire per correggerle in nome della salute die cuccioli.
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