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14 Novembre 2023

Peste suina africana, primo caso in Emilia Romagna

Dopo numerosi casi nelle regioni limitrofe, è stato trovato morto un cinghiale selvatico nel comune di Ottone (Piacenza). Innalzato il livello di biosicurezza, ora si aspetta il pronunciamento della Commissione europea

di Redazione Vet33


Peste suina africana, primo caso in Emilia Romagna

Giovedì 9 novembre è stato confermato dalla sezione di Piacenza dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-Romagna un caso di Peste Suina Africana in un cinghiale selvatico trovato morto nel comune di Ottone, in provincia di Piacenza. Dopo quelli registrati negli scorsi mesi in diverse regioni limitrofe e in altre parti del Paese, si tratta del primo caso confermato in Regione Emilia-Romagna, che ora aspetta il pronunciamento della Commissione europea.


In alcuni territori della regione, tra cui il comune di Ottone, erano già in vigore misure straordinarie di sorveglianza, prevenzione e controllo della malattia stabilite con una ordinanza del presidente della Giunta regionale (142/2023), a seguito del ritrovamento di cinghiali morti vicino ai confini regionali. Le misure in questione comprendono restrizioni sull’attività venatoria, regolamentazione delle attività all’aperto e restrizioni delle movimentazioni dei suini allevati, anche in funzione del livello di biosicurezza degli allevamenti.

Lunedì 13 novembre si è tenuta una riunione dell’Unità di crisi regionale e del Gruppo operativo territoriale (Got) per decidere sulla necessità di ulteriori misure per fermare la diffusione della malattia. Non è ancora noto se a seguito del caso di Ottone la Commissione Europea riterrà necessario aggiornare l’elenco dei Comuni che devono essere compresi nelle zone soggette a restrizione riportato nel Regolamento di esecuzione (UE) 2023/2421 della Commissione.

La situazione epidemiologica attuale comporta che tutti gli allevamenti innalzino al massimo il proprio livello di biosicurezza, adottando tutte le misure possibili per ridurre al minimo il rischio di introduzione e diffusione della Psa. È, infatti, necessario identificare precocemente tutti i potenziali casi della malattia per applicare tempestivamente le misure di controllo necessarie
 A tal proposito, l’ordinanza 142/2023 del presidente della Giunta regionale prevede che chiunque veda una carcassa di cinghiale, sia tenuto a informare il servizio veterinario dell’Azienda Usl competente per territorio; questa interverrà prontamente per effettuare il prelievo dei campioni necessari per escludere o confermare l’infezione. La Regione ha anche istituito un numero unico regionale 0516092124 che inoltra la chiamata alla Azienda Usl competente per il territorio interessato dalla segnalazione.

“Non ci può essere un atteggiamento di sufficienza e superficialità rispetto al tema dalla peste suina, che rischia di mettere in grave difficoltà un settore importante come quello legato alle carni” ha dichiarato Raffaele Donini, assessore regionale alla Sanità.

CITATI: RAFFAELE DONINI
TAG: COMMISSIONE EUROPEA, PESTE SUINA AFRICANA, PSA, REGIONE EMILIA-ROMAGNA

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