Api
05 Giugno 2023 Un nuovo biopesticida messo a punto nei laboratori dell’ENEA e destinato a proteggere le api da parassiti come l’Aethina tumida.
Api a rischio, per il cambiamento climatico, l’inquinamento urbano e industriale, i pesticidi, i virus ma anche per gli attacchi di specie invasive come l’acaro Varroa destructor, il calabrone asiatico Vespa velutina, ormai diffuso in Liguria, Piemonte, Veneto e Lombardia e Toscana, e il coleottero Aethina tumida, al momento circoscritto alla parte più meridionale della Calabria, che costituisce un grave pericolo perché si sviluppa a carico delle api, compiendo il suo ciclo biologico all’interno degli alveari, fino a rendere inutilizzabile il miele.
La necessità di intervenire si fa dunque pressante e in questo scenario si inquadra il progetto dell’ENEA, che propone un nuovo antiparassitario basato sulla tecnologia dell’RNA interferente, specifico contro l’Aethina tumida. Il punto di partenza, dunque, è quello delle biotecnologie: “l’idea è quella di sfruttare un meccanismo naturale presente in organismi vegetali e animali per colpire i geni necessari allo sviluppo e alla sopravvivenza di questo parassita degli alveari”, spiega Salvatore Arpaia, ricercatore della Divisione ENEA di Bioenergia, bioraffineria e chimica verde – senza l’ausilio di prodotti chimici”. Preservando quindi la naturalità del miele.
Il tutto, ovviamente, corroborato dall’ausilio della tecnologia. Che in questo caso prende le sembianze del supercalcolatore CRESCO, destinato a “elaborare tutti i dati di bioinformatica ottenuti dal laboratorio PBE che ha svolto le attività di genomica e biologia molecolare sugli insetti presso il Centro Ricerche Trisaia”.
Per contribuire alla ricerca scientifica dell’ENEA è possibile destinare il proprio 5x1000, indicando nella dichiarazione dei redditi 2023 il codice fiscale 01320740580.
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