Animali da Compagnia
08 Febbraio 2022 Studiare l’invecchiamento canino come passepartout per comprendere quello umano: ecco l’obiettivo del progetto DAP (Dog Aging Project)
Fondato nel 2018, il "Dog Aging Project" (DAP) studia decine di migliaia di cani nel corso della loro vita per comprendere come i cani invecchino, tenendo conto delle dimensioni, della razza e del background. Lo studio, che si pensa potrà protrarsi per una decina di anni, metterà in sequenza i genomi di 10.000 cani. Il progetto (descritto nei dettagli in un articolo su Nature), si pone infatti come obiettivo quello di identificare i biomarcatori specifici dell'invecchiamento canino. E visto che i cani sperimentano un declino funzionale molto simile a quello degli uomini e che condividono il suo ambiente, il secondo step del progetto dovrebbe essere poi quello di trasferire le evidenze anche raccolte all’ambito umano. Ecco dunque in breve, il tema portante del lavoro di genetica condotto dai ricercatori dell'Università di Princeton.
Come ha confidato Joshua Akey, membro del gruppo di ricerca del DAP a VNonline: "Questo sarà uno dei più grandi set di dati genetici mai prodotti per i cani e si rivelerà una potente risorsa non solo per comprendere il ruolo della genetica nell'invecchiamento, ma anche per rispondere a domande più fondamentali sulla storia evolutiva e addomesticamento dei cani. Una parte del progetto di cui sono super entusiasta è uno studio 'supercentenario', che confronta il DNA di cani eccezionalmente longevi con cani che vivono fino all'età media per la loro razza. Questo è il primo studio di questo tipo sui cani (a mia conoscenza) e penso che sia un modo intelligente per cercare di trovare differenze genetiche che contribuiscono a una longevità eccezionale".
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