Api
08 Febbraio 2024 L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta ha condotto un progetto sperimentale basato su un metodo di lotta integrata per contrastare la Vespa velutina. I risultati dimostrano l’efficacia del nuovo trattamento
L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta (Izsplv) ha condotto un progetto sperimentale, finanziato dal Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (Masaf), finalizzato al contrasto della Vespa velutina e basato su un metodo di lotta integrata. I risultati sono promettenti e l’Istituto sta lavorando a una stazione di trattamento automatizzata.
La Vespa velutina
La Vespa velutina, conosciuta anche come calabrone dalle zampe gialle, è un predatore di api originario del Sud-Est asiatico e ampiamente diffuso in quella zona. Introdotto accidentalmente in Europa nel Sud-Ovest della Francia nel 2004, si è diffuso molto rapidamente e in Italia è presente almeno dal 2012. Nel 2013 sono stati rinvenuti i primi nidi, nel ponente ligure e in provincia di Cuneo. Negli ultimi mesi del 2023 ci sono stati altri ritrovamenti di individui adulti, tra cui un nido in zona Cavoretto a Torino che ha destato molto allarme.
Il nuovo metodo
Il metodo testato dall’Istituto permette di neutralizzare i nidi di vespe mediante il trattamento singolo di esemplari catturati durante l’attività predatoria presso gli alveari. Dopo essere processate in sicurezza e poi rilasciate, queste tornano nuovamente al proprio nido, portandolo alla completa neutralizzazione.
I risultati dei test hanno dimostrato l’efficacia dei trattamenti. Osservando gli effetti del trattamento sia su un nido posto nelle vicinanze di un apiario, sia negli apiari oggetto del trattamento e in quelli circostanti, si è notato che anche le colonie di api selvatiche o non gestite e di altri insetti preda della Vespa velutina ne traggono un beneficio indiretto. Il particolare comportamento predatorio di tale insetto suggerisce che un’eventuale applicazione del progetto su intere aree territoriali potrebbe determinare una completa neutralizzazione dei nidi presenti. Attualmente l’Izsplv sta lavorando per realizzare un dispositivo completamente automatizzato, una stazione di trattamento in grado di compiere un intervento selettivo che non necessiti della presenza costante di un operatore. Questo dispositivo potrebbe essere collocato anche lontano dagli apiari, in applicazione di un piano di controllo o, vista l’efficacia dimostrata, di un piano di eradicazione nelle zone di neo-infestazione, contribuendo in modo significativo a contrastare l’avanzata della Vespa velutina, nell’ottica soprattutto di una lotta integrata e sotto il controllo degli enti preposti.
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