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22 Settembre 2023

Peste suina africana, ancora nuovi casi

I casi di peste suina africana sul territorio nazionale sono in aumento. Ecco gli ultimi interventi governativi e le disposizioni da seguire

di Redazione Vet33


Peste suina africana, ancora nuovi casi

Nonostante l’ordinanza firmata il 24 agosto dal Commissario Vincenzo Caputo, valida fino al 24 febbraio 2024, che prevedeva un aumento delle misure di controllo ed eradicazione della peste suina africana (Psa), questa continua a diffondersi nel territorio nazionale, con un andamento discontinuo e con l'insorgenza di focolai puntiformi, talvolta a distanze considerevoli. I nuovi focolai hanno portato il Ministero della salute a intervenire, prorogando fino al 15 ottobre le misure straordinarie contro i rischi da movimentazione dei suini e integrandole con nuove disposizioni.

Le disposizioni da seguire
Le Autorità regionali, sentito il Ministero della Salute, in base ad una valutazione del rischio, possono disporre ulteriori accertamenti tesi a monitorare lo stato sanitario degli allevamenti, compresi quelli non oggetto di movimentazione. Negli allevamenti dei territori provinciali in cui ricadono le zone di restrizione per Psa per focolai nel domestico e/o casi nel selvatico, le visite cliniche previste sulle partite di animali da movimentare sono da effettuarsi nei tempi previsti dalla nota del 1 settembre,  e devono comprendere:

  • l’ispezione dello stato di salute generale degli animali per il rilievo di eventuali segni clinici di malattia;
  • un prelievo di sangue con Edta per esame Pcr sui soggetti disvitali o comunque affetti da patologie diverse dalle forme traumatiche.

In aggiunta alla visita, il Ministero e il Commissario alla Psa dispongono il test per Psa su milza dei 3 capi morti più di recente, per un controllo dell'andamento della mortalità. Le Autorità raccomandano inoltre di effettuare una valutazione sanitaria anche delle eventuali unità epidemiologiche separate.

Per quanto riguarda le regioni e province autonome indenni da Psa, le movimentazioni da vita e da macello restano subordinate alla validazione del Dda (Documento da parte dei Servizi veterinari localmente competenti). Inoltre, ai fini dell’incremento del livello di sorveglianza, i Servizi veterinari programmano su base mensile l’esecuzione di visite cliniche negli allevamenti suinicoli, inclusa una verifica sull’andamento della mortalità.

Su tutto il territorio nazionale, in aggiunta ai test diagnostici previsti dal Piano di sorveglianza nazionale 2023, il Ministero e il Commissario dispongono il test per Psa su milza per gli animali venuti a morte durante il trasporto e quelli in attesa di macellazione nel caso in cui venga riscontrata una mortalità anomala superiore alla norma. In attesa degli esiti diagnostici l’intera partita deve essere tenuta nei locali di sosta o quarantena oppure macellata separatamente e le carcasse non movimentate.

Fermo restando quanto previsto dall’Ordinanza del 24 agosto, le Autorità raccomandano la valutazione della richiesta, da parte dei Veterinari aziendali, dell’esecuzione del test per Psa prima del ricorso a trattamenti antibiotici. Inoltre, la registrazione in Bdn delle informazioni inerenti alla morte degli animali entro sette giorni dall'evento, è una disposizione valida per tutto il territorio nazionale ed eventuali aumenti di mortalità superiori alla media dovranno essere immediatamente riportati al Servizio veterinario localmente competente, che accerterà le cause di mortalità degli animali effettuando, ove necessario, un prelievo per escludere la presenza della Psa.


I nuovi casi
Nell’ultima settima, in particolare, si sono verificati tre nuovi casi tra Liguria e Piemonte, due in provincia di Genova e uno di Alessandria. Come rende noto una nota dell’Izsplv.

In Lombardia, dopo i casi diagnosticati nei giorni scorsi al rifugio di Sairano Zinasco, in provincia di Pavia, la Direzione Welfare della Regione ha trasmesso ai Dipartimenti Veterinari indicazioni di sorveglianza dei "santuari", dettando in una circolare le attività di controllo da svolgere qualora sia confermata una correlazione epidemiologica con altri santuari in cui sono presenti suidi.

Da ultimo, anche l’Izs della Sardegna ha accertato tre casi di Peste suina africana di tipo 2 nel proprio territorio, in particolare nella provincia di Nuoro. Si tratta di casi riconducibili al genotipo 2, responsabile dell’epidemia che attualmente interessa l’Europa ed è oggi presente in Italia in diverse regioni.

Fonti:

https://www.anmvioggi.it/rubriche/attualita/74781-peste-suina-nuova-ordinanza.html 

https://www.anmvioggi.it/rubriche/attualita/74859-psa-nuovi-focolai-misure-prorogate-al-15-ottobre.html


CITATI: VINCENZO CAPUTO
TAG: COMMISSARIO STRAORDINARIO, MINISTERO DELLA SALUTE, ORDINANZA, PESTE SUINA AFRICANA, PSA

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