One Health
20 Giugno 2024Il Consiglio dell’Unione europea ha approvato in via definitiva la prima legge per la salvaguardia dell’ambiente, nonostante la resistenza di alcuni Paesi tra cui l’Italia. L’obiettivo è ripristinare il 20% degli ecosistemi entro il 2030
Questa settimana, il Consiglio dell’Unione europea ha approvato in via definitiva la Nature Restoration Law, un regolamento per la tutela dell’ambiente che rientra nel Green Deal, il piano europeo per il clima. La legge ha avuto un percorso complicato a causa della resistenza di molti Stati membri, tra cui l’Italia. Anche Ungheria, Paesi Bassi, Polonia, Finlandia e Svezia hanno votato contro, mentre il Belgio si è astenuto. L’obiettivo primario è il ripristino di almeno il 20% della superficie terrestre e marina entro il 2030.
Il regolamento
Il Consiglio dell’Unione Europea ha approvato in via definitiva la Nature Restoration Law, un regolamento per la tutela della natura. Il provvedimento, che modifica il precedente Regolamento (EU) 2022/869, entra in vigore da subito: tutti gli habitat terrestri, lacustri, marini, fluviali definiti in cattive condizioni dovranno essere recuperati al 30% entro il 2030, con obiettivi vincolanti che salgono al 60% entro il 2040 e al 90% entro il 2050. Per prime, le aree terrestri e marine dovranno essere ripristinate del 20% entro la fine del decennio, con ciascun Governo che dovrà rendere conto dei propri interventi attraverso piani nazionali da presentare entro due anni alla Commissione Ue.
L’approvazione definitiva è arrivata all’ultimo momento utile e con una maggioranza risicata, non tanto sul numero dei Paesi richiesti, quanto sulla percentuale di popolazione Ue rappresentata: 20 Paesi su 27 hanno approvato il regolamento (a fronte di un numero minimo di 15), per una popolazione pari al 66,07% (laddove la soglia minima è il 65%).
Il ripristino degli ecosistemi, associato agli sforzi volti a ridurre il commercio e il consumo di flora e fauna selvatiche, contribuirà a prevenire possibili future malattie trasmissibili con potenziale zoonotico e a rafforzare la resilienza di fronte a queste malattie, riducendo il rischio di epidemie e pandemie. Inoltre, contribuirà a sostenere gli sforzi dell’Unione per applicare l’approccio One Health.
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