Animali da Compagnia
22 Marzo 2024 La XIV Commissione Politiche Europee della Camera ha ritenuto non conforme al principio di sussidarietà la Proposta di Regolamento europeo relativo al benessere di cani e gatti e alla loro tracciabilità. Il parere verrà ora trasmesso al Parlamento europeo, al Consiglio e alla Commissione europea
Per la XIV Commissione Politiche Europee della Camera la Proposta di Regolamento europeo relativo al benessere di cani e gatti e alla loro tracciabilità, nonostante sia stata sollecitata alla Commissione europea e attesa per anni, “non è conforme” al principio di sussidarietà.
Il parere del Governo
Secondo la XIV Commissione Politiche Europee della Camera, non ci sono i presupposti perché l’Unione Europea adotti una iniziativa legislativa come quella proposta in materia. In particolare, la Commissione ritiene che la Proposta “non risulta coerente con il principio di sussidarietà, in quanto non appare adeguatamente motivata, sotto il profilo della necessità e del valore aggiunto, la scelta di procedere ad un’armonizzazione integrale della normativa di settore, che potrebbe comportare importanti oneri di spesa da parte degli allevatori non associati ad un reale beneficio per gli animali”.
Nel parere approvato, infatti, si legge che le finalità della Commissione Europea – ovvero garantire un elevato livello di tutela ai cani e ai gatti dell’Unione e migliorarne la tracciabilità per prevenire il commercio illegale, contrastare pratiche come l’amputazione di orecchie e coda ed evitare la diffusione di malattie che possano costituire una minaccia per la salute pubblica – sono “complessivamente condivisibili”, ma non il principio di sussidiarietà. La decisione, inoltre, è stata presa dopo i pareri espressi da Fnovi e Anmvi e tenendo anche in considerazione i dubbi sollevati nella relazione del Governo sulla sostenibilità della Proposta.
I contenuti maggiormente discussi sono stati la definizione di “stabilimenti di allevamento”, che è stata ritenuta imprecisa e troppo vaga, e anche l’assenza di “parametri oggettivi in base ai quali va accertata la capacità degli addetti alla custodia degli animali ‘di riconoscere le loro espressioni, compreso qualsiasi segno di sofferenza’, (…) e di ridurre al minimo i rischi per il benessere degli animali”. Inoltre, è stata ravvisata l’esigenza di riferirsi “ad eventi climatici estremi” in tema di “condizioni climatiche avverse” per quanto riguarda le condizioni di alloggiamento degli animali, e sono state criticate gli aspetti strutturali connessi allo “spazio sufficiente per socializzare” e al “divieto di tenere cani esclusivamente all’interno”.
Il parere della XIV Commissione sarà ora trasmesso al Parlamento europeo, al Consiglio e alla Commissione europea.
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