Animali selvatici
02 Gennaio 2024 La Commissione europea ha proposto di modificare lo status internazionale del lupo, facendolo passare da “rigorosamente protetto” a “protetto”. Spetta ora a ciascuno Stato membro stabilire se attuare il passaggio
Sulla base degli ultimi dati riguardanti popolazione e impatto, la Commissione e il Consiglio europei hanno proposto di modificare lo status internazionale dei lupi da “rigorosamente protetti” a “protetti”.
“Il ritorno dei lupi è una buona notizia per la biodiversità in Europa. Ma la concentrazione di branchi in alcune regioni europee è diventata un pericolo reale, soprattutto per il bestiame” ha commentato Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione europea, suggerendo la strada di una maggiore flessibilità di gestione.
La proposta
La Commissione e il Consiglio dell’Unione Europea hanno proposto di adeguare lo status di protezione del lupo nell’ambito della Convenzione internazionale di Berna del 1979. La proposta corrisponde ampiamente a quanto già espresso dal Parlamento europeo nella sua risoluzione del 24 novembre 2022.
Le popolazioni di lupi sono, infatti, notevolmente aumentate negli ultimi anni, occupando territori sempre più vasti. In 23 Stati dell’Ue vi sono oggi più di 20.000 esemplari, con popolazioni che continuano a crescere ed espandersi.
Se adottata, la decisione sarà sottoposta al Comitato permanente della convenzione di Berna, che ha tra gli obiettivi la conservazione della fauna selvatica.
La posizione dell’Italia
L’Italia è fra gli Stati con i danni causati dal lupo più elevati al bestiame. Insieme al Portogallo, è anche il Paese che non ha mai assunto deroghe di protezione. La popolazione di lupi stimata sul territorio nazionale è di circa 3.300 esemplari, considerando le rilevazioni del 2021, con un trend di crescita in aumento.
“La Commissione Ue decide di ascoltare le richieste dell’Italia sulla protezione del lupo, promossa anche da ordini del giorno approvati dal Parlamento Italiano. Cambiare lo status, facendolo passare da ‘strettamente protetto’ a ‘protetto’, come proposto oggi dal presidente Ursula von der Leyen, è auspicabile e doveroso per garantire la sopravvivenza di altre specie messe a rischio dalla eccessiva proliferazione di questo animale” ha dichiarato Francesco Lollobrigida, Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste. “In sede europea, la nostra Nazione è stata la prima a chiedere la revisione, sulla base di dati scientifici, della direttiva Habitat per una gestione sostenibile ed efficace della fauna selvatica, sulla base di dati scientifici e non fondata su pregiudizi ideologici. Il ruolo dell’uomo deve essere di bioregolatore aiutando le specie in difficoltà e limitando lo sviluppo eccessivo di altre”.
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