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Animali da Compagnia

12 Settembre 2022

Malattia renale cronica: il killer invisibile degli animali da compagnia

I problemi ai reni, malattia renale cronica innanzitutto, sono tra i più frequenti motivi di consultazione veterinaria. Riuscire a individuarli precocemente e a trattarli con successo rappresenta ancora una sfida per il medico veterinario, che ha però oggi a disposizione nuovi strumenti, frutto dei più avanzati progetti di Ricerca nel settore della Nefrologia Veterinaria.


Malattia renale cronica: il killer invisibile degli animali da compagnia

Cani e gatti devono molto spesso fare i conti con tanti nemici che compromettono le funzioni vitali delle alte vie urinarie, reni in particolare. Di questo ne è perfettamente conscio il medico veterinario chiamato a districarsi tra articolati percorsi diagnostici mirati a identificare le cause scatenanti: infezioni, malattie congenite, problemi vascolari, tumori, calcoli, sostanze nefrotossiche (ad es. farmaci, mezzi di contrasto), ma anche situazioni più generali di rischio come invecchiamento, predisposizione di razza, stress ambientali o malattie immunitarie e metaboliche (diabete). Tutti fattori che determinano il progressivo malfunzionamento dei principali componenti del rene (dai glomeruli ai tubuli, ai vasi sanguigni), fino a esaurirne le vitali funzioni di filtrazione e depurazione. La situazione è particolarmente critica nel gatto che, in confronto al cane, soffre tre volte di più di problemi renali. Tanto che per i felini delle nostre case, la cosiddetta “malattia renale cronica” rappresenta la prima causa di morte, specie dopo i 12 anni di età.

Quando la sofferenza si vede, è già tardi!

Per il professionista veterinario non è facile capire in tempo quando i reni di cani e gatti cominciano a soffrire. Oltre a regolari e precoci esami del sangue e delle urine, indispensabili per evidenziare quei valori (es. creatinina, urea) che stabiliscono lo stadio in cui si trova la malattia renale, un ausilio fondamentale è il proprietario: pedina essenziale che, opportunamente informata ed educata, può far emergere quei silenziosi indizi che aiutano a smascherare la malattia renale cronica in fase iniziale, aumentando la probabilità di rallentarne la progressione. Vivendo fianco a fianco con l’amico a 4 zampe, il proprietario è infatti nelle condizioni di riferire al veterinario quei “campanelli d’allarme” di malfunzionamento renale: una magrezza inaspettata, un comportamento insolitamente apatico, un vomito frequente, una riduzione di appetito accompagnata da un aumento della sete e dell’urinazione, un mantello sciupato e una cute disidratata, un persistente alito cattivo. Tutti segni che indicano come almeno due terzi dei nefroni (le unità funzionali del rene) siano già distrutti, mentre quelli che ancora rimangono attivi stanno gravemente soffrendo per il sovraccarico di lavoro a cui sono sottoposti. Ecco perché la malattia renale cronica viene detta il “killer invisibile” dei nostri animali: non dà segno di sé, se non quando il danno è così avanzato da aver esaurito anche la “capacità di riserva” del rene ed essere praticamente inarrestabile e irrimediabile.  

Una visita veterinaria precoce e periodica è un salvavita

Oltre a incentivare i proprietari a non sottovalutare i segnali, anche indiretti e inizialmente poco preoccupanti, di cattivo funzionamento dei reni, sono fondamentali i controlli medici annuali (semestrali, se l’animale è anziano) e i periodici esami di sangue e urine. Vere e proprie misure “salvavita” per individuare situazioni a rischio e mettere in atto strategie di prevenzione e nefroprotezione. A cominciare dal consigliare la giusta alimentazione (es. a basso tenore proteico), e individuare strategie che favoriscano l’assunzione di acqua o che limitino l’assorbimento intestinale di fosforo e scorie azotate, nel tentativo di evitare al massimo il sovraccarico del rene.

La Ricerca al servizio della salute renale “secondo Natura”

Oggi la Ricerca nel settore nefrologico veterinario ha fatto passi da gigante identificando sostanze, le ALIAmidi, in grado di rinforzare e ottimizzare le fisiologiche difese del rene (azione “secondo Natura”). L’ALIAmide più studiata e sicura è la PEA (palmitoiletanolamide): un lipide presente in vari alimenti, ma soprattutto prodotto “a richiesta” dai tessuti (rene compreso), a scopi protettivi e di recupero dell’equilibrio interno (effetto ALIA). Somministrata per via orale nella forma attiva e biodisponibile di PEA-um (PEA ultra-micronizzata), si è dimostrata in grado di normalizzare la funzionalità di cellule (i mastociti) fondamentali per la salute del rene, e, così facendo, di potenziare i naturali meccanismi di controllo della sua funzionalità. Per questo, abbinata alle classiche misure farmacologiche e ambientali, l’integrazione dietetica con PEA-um può rivelarsi particolarmente utile per la salute del rene e la sua tutela nei soggetti a rischio, come gatti e pazienti anziani.  

Nefrys®:  azione protettiva e nefro-equilibrante a 360°

Per la salute del rene di cani e gatti di tutte le età, Innovet ha sviluppato Nefrys®, alimento complementare, formulato in sospensione orale appetibile, il cui principio funzionale è la PEA-um. In Nefrys® la PEA-um è associata alla silimarina, complesso di flavonoidi estratti dal cardo mariano (Silybum marianum) che protegge il rene dallo stress ossidativo. La formulazione di Nefrys® è completata da chitosano e carbonato di calcio, che aiutano a controllare il livello di fosfati e scorie azotate, evitando così di sovraccaricare il rene.  

TAG: ALIAMIDI, MALATTIA RENALE CRONICA, NEFROLOGIA

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