Animali da Reddito
08 Luglio 2022 Un’indagine sul percepito dei consumatori, in relazione ai conigli di allevamento, fornisce utili spunti ai produttori. Cresce la richiesta di prodotti sicuri e sostenibili. Lo studio IZSVe pubblicato su Foods.
Sempre di più e sempre più spesso il consumo di carne è condizionato da principi etici. E quella di coniglio non fa eccezione. Lo dimostra bene il fatto che il consumo di conigli in Europa si è oggi ridotto, specialmente tra i più giovani. Naturalmente il fatto che nell’immaginario collettivo il coniglio è sempre più considerato un animale da compagnia gioca un ruolo dirimente in queste mutate abitudini d’acquisto. Un recente studio realizzato dall’IZSVe ha scelto di esaminare le prospettive dei consumatori sulla carne di coniglio per fornire informazioni utili ai produttori per promuovere questo settore presso i consumatori. La prima importante evidenza emersa è la crescente attenzione alla propria salute: da qui la ricerca di informazioni sui metodi di produzione della carne e di allevamento degli animali. Inoltre, è apparsa evidente la disponibilità a spendere di più a patto che negli allevamenti vengano garantite misure volte a ridurre l'uso di antibiotici e condizioni che garantiscano il benessere degli animali. In linea con i dati europei, i consumatori, infatti, considerano le caratteristiche della carne rispettosa degli animali come sinonimo di qualità. A questa consapevolezza sui metodi di allevamento, non corrisponde però altrettanta contezza delle tipologie abitative disponibili per i conigli: non pare infatti chiara la distinzione tra le varie tipologie di gabbie e le loro finalità. Alla luce di questi risultati, lo studio propone agli allevamenti alcune azioni da intraprendere al fine di favorire il consumo di carne, invogliando i consumatori. Sarebbe pertanto opportuno, in primo luogo, promuovere lo studio di sistemi di allevamento in grado di garantire il benessere animale (evitando stress e sofferenza); utile pure ricorrere a gabbie più grandi adatte alla crescita e al movimento degli animali. Inoltre, si dovrebbero delineare protocolli di vaccinazione e monitoraggi sanitari utili a ridurre il ricorso agli antimicrobici. Infine, andrebbe potenziata l’etichettatura come metodo per fornire ai consumatori un’informazione chiara. A questo scopo si potrebbe per esempio spiegare quali siano le necessità dei conigli, se abbiano o meno abitudini gregarie, perché in allevamento si faccia ricorso alle gabbie (e quali tipologie siano adatte nel corso del ciclo biologico dell’animale), quali garanzie si possono adottare perché esse siano sicure e accoglienti e con quali strumenti in allevamento venga garantita la sicurezza dei prodotti.
Foods 2022, 11(9), 1205; https://doi.org/10.3390/foods11091205
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