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05 Aprile 2022

Maiale come cavia: la LAV contro l’esperimento

In una lettera indirizzata al tribunale e al procuratore capo di Brescia, l’Associazione animalista motiva le sue obiezioni al test giudiziale che prevede di ricostruire le dinamiche del caso Bozzoli, bruciando in un forno il corpo di un maiale. La LAV ipotizza che l’esperimento potrebbe configurarsi come uccisione “non necessitata” (ex Art. 544 -bis del CP).


Maiale come cavia: la LAV contro l’esperimento

Abbattere e cremare un maiale malato, per ricostruire le dinamiche del caso di Mario Bozzoli, scomparso nel 2015 e mai più ritrovato: questo è l’obiettivo del test giudiziale previsto per il prossimo 27 aprile.

Si ipotizza infatti che l’imprenditore, proprietario di una fonderia a Marcheno, sia stato fatto sparire, incenerendolo in un forno del suo stabilimento. La LAV, non approva l'idea del test e invia una lettera al Presidente del tribunale e al Procuratore Capo di Brescia in cui il Presidente, Gianluca Felicetti, motiva le obiezioni dell’Associazione al macabro esperimento.   

Nella lettera Felicetti sottolinea come, a parer suo, l’esperimento giudiziale potrebbe “integrare una condotta penalmente rilevante, consistente nel destinare all’abbattimento un animale, potenzialmente curabile, senza necessità, attesa l’assenza di qualsivoglia notizia in merito all’impossibilità di ricorrere a cure salvavita nei suoi confronti. Infatti, laddove sia confermata nel maiale una eventuale patologia (che oltretutto andrebbe curata in queste settimane, se l’animale è già stato identificato), questa non potrebbe in alcun caso costituire una scriminante rispetto alla condotta di uccisione “non necessitata” di cui all’articolo 544-bis c.p., in quanto un animale malato deve essere curato ed il suo abbattimento può essere scriminato solo se la patologia è incurabile o in quanto l’uccisione risulta consentita nell’ambito delle ipotesi espressamente e tassativamente disciplinate dalla normativa speciale (ad. esempio, per la filiera della macellazione, ai sensi del Regolamento CE n. 1099/2009)”. Felicetti, inoltre, contesta un simile esperimento in quanto creerebbe un precedente pericoloso, mentre ricorda e sottolinea, “il rispetto degli animali e della loro vita è sancito per Legge e oggi lo è ancora di più, con lo specifico riconoscimento della loro tutela nella nostra Costituzione, grazie alla riforma entrata in vigore lo scorso 9 marzo”.

Infine, dopo aver nel dettaglio riportato le norme nazionali ed europee a tutela degli animali, Felicetti conclude proponendo “specifica istanza affinché sia valutata la necessità della revoca del provvedimento che dispone l’esperimento giudiziale relativo all’abbattimento del maiale de quo, in quanto potenziale uccisione non necessitata ai sensi dell’articolo 544-bis del Codice penale”.

TAG: LAV, MAIALE, MARIO BOZZOLI, PROCURA DI BRESCIA, TRIBUNALE DI BRESCIA

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