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30 Marzo 2022 La resistenza agli antibiotici nei batteri Salmonella e Campylobacter è ancora elevata: ecco quanto emerge da un recente rapporto pubblicato dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) e dall'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA)
Ancora elevata la resistenza mostrata dai batteri Campylobacter provenienti dall'uomo e dal pollame alla ciprofloxacina, un antibiotico fluorochinolonico, comunemente usato per trattare alcuni tipi di infezione batterica umana. Come emerge, infatti, dal recente Rapporto EFSA-ECDC, sia nell’uomo che nei polli da carne sono state osservate tendenze crescenti di resistenza contro la classe di antibiotici fluorochinolonici per Campylobacter jejuni. Situazione altrettanto preoccupante si evidenzia pure per la Salmonella Enteritidis, il tipo più comune di Salmonella nell'uomo, che mostra una tendenza crescente di AMR alla classe di antibiotici chinolonici/fluorochinolonici. E anche negli animali, la resistenza a questi antibiotici nel Campylobacter jejuni e nella Salmonella Enteritidis è stata generalmente da moderata ad alta. Rimane ancora bassa, invece, quella simultanea a due antibiotici di importanza critica per E. coli, Salmonella e Campylobacter; e questo nei batteri sia umani che animali da produzione alimentare. Proseguendo poi ad esaminare il livello di resistenza ad altre molecole, il Rapporto evidenzia che un calo dell'AMR alle tetracicline e all'ampicillina nella Salmonella è stato osservato rispettivamente in nove e dieci paesi nel periodo 2016-2020, specialmente per quanto attiene alla Salmonella Typhimurium. Nonostante questo calo, però, il livello di resistenza nei batteri sia umani che animali, rimane ancora elevato. Lo scenario tratteggiato dal rapporto si arricchisce di un’ulteriore osservazione: in più della metà dei paesi dell'Unione Europea, è stata individuata una tendenza decrescente statisticamente significativa nella prevalenza di E. coli produttore di β-lattamasi (ESBL) a spettro esteso negli animali da produzione alimentare, responsabile di gravi infezioni nell’uomo. Un’ultima nota del Rapporto riguarda la resistenza ai carbapenemi, antibiotici di ultima istanza, che risulta ancora molto rara in E. coli e Salmonella provenienti da animali da produzione alimentare. Una buona notizia, dal momento che in caso contrario si profilerebbe un quadro preoccupante.
https://www.ecdc.europa.eu/sites/default/files/documents/efs2_7209_Rev2.pdf
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