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20 Giugno 2024

Agroalimentare, clima ferma economia: in calo produzione carni e latte, miele in crisi. Il report Istat

L’Istat ha pubblicato un report sull’andamento dell’economia agricola italiana nel 2023 che evidenzia una riduzione della produzione e del valore aggiunto del settore. Mentre il comparto zootecnico registra un lieve calo, per i cereali l’annata è estremamente favorevole

di Redazione Vet33


Agroalimentare, clima ferma economia: in calo produzione carni e latte, miele in crisi. Il report Istat

Il report pubblicato dall’ISTAT sull’economia agricola italiana nel 2023 evidenzia una diminuzione della produzione e del valore aggiunto del settore agricoltura, silvicoltura e pesca, rispettivamente del 1,8% e del 2,5% in termini reali, mentre l’occupazione nel settore ha subito una flessione del 2,4%. Le avverse condizioni climatiche hanno colpito duramente la produzione di vino (-17,4%) e frutta (-11,2%). Inoltre, anche florovivaismo, olio d’oliva, attività di supporto (-1,6%) e comparto zootecnico (-0,9%) hanno registrato diminuzioni. Tuttavia, le coltivazioni industriali (+10,2%) e i cereali (+6,6%) hanno avuto un’annata favorevole. I prezzi di vendita dei prodotti agricoli sono cresciuti del 3,9%, in particolare dei prodotti zootecnici (+7,1%); al contrario, i prezzi dei beni e servizi impiegati sono diminuiti del 2,5%. A livello europeo, l’Italia si conferma al secondo posto per valore aggiunto e al terzo per valore della produzione tra i Paesi Ue.


I numeri
Le avverse condizioni climatiche che hanno caratterizzato l’annata hanno influito sugli andamenti e sulle produzioni ottenute, colpendo duramente diverse attività strategiche del settore. Si è registrato un calo del 3,9% per le coltivazioni e dello 0,9% per il comparto zootecnico, mentre è proseguita la crescita dei prezzi alla produzione (+3,9%), ma a tassi più contenuti dell’anno precedente. Al contrario, si è arrestato il trend espansivo dei costi del settore, con i prezzi degli input in diminuzione (-2,5%), soprattutto a partire dalla seconda parte dell’anno.
Nel 2023 il perdurare del calo produttivo del settore zootecnico ha visto una notevole diminuzione soprattutto delle carni bovine (-2,6%) dopo la crescita registrata nell’anno precedente. Tra i prodotti zootecnici derivati, ancora in calo i volumi del latte (-1,1%), oltre alla persistente crisi del miele (-10,9%). Inoltre, è proseguita anche la riduzione della produzione delle attività di supporto dell’agricoltura (-1,6% in volume), soprattutto per le lavorazioni in conto terzi (-7,0%).
Per quel che riguarda le coltivazioni erbacee, il 2023 ha registrato un andamento positivo con miglioramento nelle rese per ettaro sia delle colture industriali che cerealicole. Tra queste ultime si è avuto un ulteriore recupero positivo nella produzione di mais e frumento tenero, dopo la contrazione del periodo 2015-2021 causata dalla siccità e dalle avverse condizioni climatiche.
Per i prezzi dei prodotti zootecnici si sono avuti rilevanti aumenti per le carni animali, in particolare per le suine (+22,4%), mentre è stato registrato un calo nel prezzo del pollame (-7,4%). Incrementi importanti anche per i prezzi delle attività dei servizi (+10,8%) e per le attività secondarie (+2,4%).
Riguardo i costi sostenuti dagli agricoltori, il prezzo medio dei beni e dei servizi impiegati in agricoltura ha subìto una riduzione del 2,5%, dopo la forte crescita del 2022 (+30,6%). I prezzi sono diminuiti in misura significativa soprattutto per i fertilizzanti (-18,4%), i prodotti energetici (-8,4%) e gli alimenti per animali (-5,9%).
In generale, i dati analizzati rivelano che l’andamento congiunto dei prezzi dei prodotti venduti (output) e di quelli acquistati (input) ha delineato per il 2023 un miglioramento della ragione di scambio per il settore agricolo di 6 punti percentuali.

In Europa
Il valore della produzione agricola nel 2023 tra i 27 Paesi dell’Ue è stato di 537,1 miliardi di euro, rimanendo sostanzialmente invariato rispetto all’anno precedente. I maggiori aumenti del valore della produzione sono stati registrati in Portogallo e Romania, mentre i cali più significativi in Danimarca e Polonia. La Francia ha mantenuto la leadership della produzione agricola, con un valore di 96 miliardi di euro (circa il 18% del totale), seguita da Germania (76,6 miliardi, 14,3% del totale), Italia (71,9 miliardi, 13,4%), Spagna (65,5 miliardi di euro, 12,2%), Polonia (39,5 miliardi di euro, 7,3%) e Paesi Bassi (36,7 miliardi di euro, 6,8%). 
Il valore aggiunto agricolo è stato pari a 225,6 miliardi di euro (+2,1% rispetto al 2022). La Francia ha mantenuto il primato con 39,2 miliardi, rappresentando il 17,4% del valore aggiunto dell’Ue27 ma ha visto ridursi la distanza dall’Italia (38,2 miliardi di euro, 16,9% dell’Ue27). La Spagna, con 33,2 miliardi (14,7% dell’Ue), ha superato la Germania che si è fermata a 31,1 miliardi (13,8% dell’Ue).
L’Italia, quindi, si è confermata al secondo posto per valore aggiunto e al terzo per valore della produzione tra i 27, dove il calo medio è stato rispettivamente dello 0,4% e dello 0,8%. Il valore in euro della produzione di agricoltura, silvicoltura e pesca in Italia è di 77 miliardi di euro; il valore aggiunto è pari a 40,5 miliardi di euro. In aumento le retribuzioni lorde (+1,1%), in calo gli investimenti fissi lordi in volume (-1,5%).

TAG: AGRICOLTURA, ALLEVAMENTO, CARNE BOVINA, ECONOMIA, ISTAT, LATTE, MIELE, ZOOTECNIA

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