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24 Gennaio 2024

Peste suina africana, il Piano nazionale di sorveglianza ed eradicazione per il 2024

Il Ministero della Salute ha comunicato che anche per l’anno in corso l’Italia ha adottato un Piano di sorveglianza ed eradicazione della Peste suina africana

di Redazione Vet33


Peste suina africana, il Piano nazionale di sorveglianza ed eradicazione per il 2024

Il Ministero della Salute ha diffuso il nuovo Piano nazionale di sorveglianza ed eradicazione 2024 per la Peste Suina Africana (Psa). Il Piano è stato trasmesso alla Commissione Europea a maggio 2023 e include le successive integrazioni effettuate su richiesta della medesima Commissione, come indicato in una nota da Giovanni Leonardi, Segretario Generale della Dgsaf.


Il Piano
Il Piano si concentra sull’importanza della sorveglianza attiva e passiva per monitorare e contrastare la diffusione della Psa.
Le modifiche apportate riguardano principalmente “l’aspetto e la suddivisione delle diverse sezioni, dovendo rispondere alle specifiche indicazioni e richieste previste dall’apposito format comunitario”. Le misure di sorveglianza ed eradicazione stabilite restano invariate rispetto alla corrente Ordinanza Commissariale, ai Piani Regionali di Interventi Urgenti, al Piano straordinario di catture, abbattimento e smaltimento dei cinghiali, e alle Azioni Strategiche per l’Elaborazione dei Piani di Eradicazione nelle Zone di Restrizione da Psa già in vigore.
Il Ministero sottolinea che le Regioni e i Servizi Veterinari sono invitati a dare “compiuta attuazione” a tutte le misure e attività previste dal Piano, in considerazione “della mutata situazione epidemiologica” intercorsa da maggio 2023, data della sua trasmissione alla Commissione Europea. È necessario mantenere alimentati i sistemi informativi dedicati e la relativa programmazione, per essere pronti a gestire un’eventuale emergenza, e continuare con la formazione e gli esercizi di simulazione. Inoltre, occorre portare avanti tutte le attività relative all’individuazione di eventuali nuove zone di restrizione e alle conseguenti misure di controllo da attivare.
La nota diffusa dalla Dgsaf specifica anche quali sono le attività svolte dalle Regioni i cui costi sono ammissibili al cofinanziamento, per gli aspetti correlati alle rendicontazioni:

  • il campionamento e i test diagnostici di suini domestici nelle zone libere e in quelle sottoposte a restrizione ed in base alla tipologia di allevamento;
  • il campionamento e i test diagnostici dei cinghiali nell’ambito della sorveglianza passiva e nella sorveglianza attiva limitatamente alle aree non di recente infezione (dove la Psa è presente da più di 1 anno e la sorveglianza passiva è stata condotta per almeno 1 anno);
  • il campionamento, nell’ambito della sorveglianza passiva ed in seguito a segnalazione, di cinghiali morti o abbattuti per presenza di segni ascrivibili alla Psa;
  • la rimozione e lo smaltimento in sicurezza di cinghiali morti o abbattuti per presenza di segni ascrivibili a Psa nel raggio di 50 km da un caso confermato;
  • le attività di abbattimento nel raggio di 50 km dal confine dell’area infetta di femmine di cinghiale adulte o subadulte;
  • l’acquisto di materiale per attività di formazione e informazione;
  • l’acquisto di disinfettante per prevenire la malattia.

Alla nota, inoltre, è allegata anche la versione aggiornata delle Linee Guida della Commissione Europea per la gestione della Psa - Comunicazione della Commissione C/2023/1504 relativa agli orientamenti sulla prevenzione, sul controllo e sull'eradicazione della peste suina africana nell’Unione (“orientamenti sulla Psa”).

CITATI: GIOVANNI LEONARDI
TAG: DGSAF, MINISTERO DELLA SALUTE, PESTE SUINA AFRICANA, PIANO NAZIONALE, PSA

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