One Health
22 Febbraio 2022 Sotto la lente le pagine web in cui è possibile acquistare online gli antibiotici per uso veterinario. Per cani, gatti e bovini la maggior parte dei prodotti venduti
Anche per i medicinali, come per tantissimi altri prodotti, le vendite online hanno subito un incremento molto forte durante la pandemia di COVID-19. Ricorrere a questo canale d’acquisto ha rappresentato un indubbio vantaggio tanto per il mercato, quanto per i consumatori. Tuttavia, il radicarsi di questa consuetudine ha anche messo in luce alcune criticità, specialmente in alcuni settori, come quello dei farmaci. E non solo perché spesso il web non garantisce dal rischio di acquistare medicinali contraffatti, ma anche perché le transazioni possono avvenire in assenza di diagnosi o supervisione professionale dei trattamenti. Con il rischio di abusare impropriamente di sostanze come oppioidi, stimolanti, sedativi o antibiotici. E proprio nel caso di questi ultimi, è noto come un utilizzo smodato o improprio abbia favorito o accelerato l'emergere di resistenze antimicrobiche, con un impatto diretto sulla salute umana e animale nonché sugli ecosistemi.
Non è un caso, infatti, che la resistenza antimicrobica sia una delle principali problematiche (e dunque una delle priorità) incluse nel concetto di “One Health”. Nonostante a livello internazionale (con l’OMS in prima linea) si siano moltiplicati gli appelli a rafforzare i controlli sulle vendite di antimicrobici in rete, ad oggi non sembra si sia fatto abbastanza.
Antibiotici online: lo studio
Per affrontare il problema (con l’intendo di arginarlo) è necessario avere un quadro esaustivo e aggiornato di quale sia ad oggi l’offerta online, a partire dai singoli composti messi in vendita. La ricerca effettuata da un team dell’Università spagnola di Leon, ricorrendo ad un software sviluppato ad hoc, ha in primis analizzato le caratteristiche di vendita delle pagine web (sia in lingua inglese sia in lingua spagnola) dove è possibile acquistare antibiotici. Successivamente, si è passati a valutare il numero di pagine web in cui veniva venduta ogni famiglia e ogni singolo antibiotico incluso nell’elenco dell'OIE degli agenti antimicrobici di importanza veterinaria, la loro disponibilità per diverse vie di somministrazione e le specie a cui erano destinati.
Antibiotici online: i risultati
In base alla lingua dei siti esaminati si sono riscontrate peculiarità precipue. Se, infatti, nella ricerca in inglese le penicilline erano disponibili nel 55,8% dei siti, le tetracicline nel 55,0% e i fluorochinoloni nel 52, 7%. In spagnolo, invece, le famiglie con la maggiore presenza erano fluorochinoloni (67,9% dei siti), a seguire le tetracicline (67,9% dei siti), terze le penicilline (65,4% dei siti). Per quanto riguarda i singoli antibiotici, i più offerti in entrambe le ricerche sono stati amoxicillina (49,6% dei siti in inglese e 57,7% in spagnolo) e doxiciclina (46,5% dei siti in inglese e 53,8% in spagnolo). La maggior parte delle offerte erano per somministrazione orale e parenterale e destinate a cani e gatti e bovini.
Metodologia
Questo studio è stato condotto da un gruppo di lavoro multidisciplinare che comprendeva sia esperti di farmacologia (professori di farmacologia della Facoltà di Veterinaria dell'Università di León, Spagna: MS, JJG, MJD, AS, RD e MNF) sia un membro con esperienza in cybersecurity (Scuola di Ingegneria Industriale, Informatica e Aerospaziale: JFG). JFG ha sviluppato il software di ricerca e ha programmato le ricerche. Gli esperti di farmacologia hanno riesaminato e valutato, a coppie, i dati ottenuti. Le ricerche e la valutazione dei dati sono durate 10 giorni.
https://doi.org/10.3389/fvets.2021.798850
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