Professione
11 Dicembre 2023 Il 18 dicembre medici, veterinari, farmacisti, psicologi, biologi e dirigenti sanitari sciopereranno per intensificare la mobilitazione contro il Governo, in particolare contro la legge di bilancio 2024 e gli attuali contratti di lavoro del personale sanitario
Lunedì 18 dicembre i medici, veterinari, farmacisti, psicologi, biologi e dirigenti sanitari rappresentati da Aaroi-Emac, Fassid, Fvm e Cisl Medici incroceranno le braccia, bloccando tutte le prestazioni che sono funzionali, quindi indispensabili, per tutte le altre prestazioni ospedaliere e territoriali, comprese quelle della filiera alimentare. Nella giornata del 18 dicembre saranno quindi garantiti solo i servizi essenziali. Così annuncia una nota dell’Intersindacale della Dirigenza Medica, Veterinaria e Sanitaria.
La nota congiunta
L’obiettivo esplicito dei sindacati è di dare “seguito allo stato di mobilitazione e alla sequenza delle numerose iniziative di protesta finora adottate, più che mai necessarie, per opporci ad una Manovra che va a danno del Servizio Sanitario Pubblico, non risponde alle esigenze del personale sanitario, strizza l’occhio al privato e, cosa più grave di tutte, non riduce una lista d’attesa e non tutela la salute dei cittadini”.
“Dicembre sarà un mese molto caldo e, se non saranno soddisfatte le nostre richieste che interpretano le esigenze dei cittadini, lo sarà ancor più il 2024” ribadiscono congiuntamente Alessandro Vergallo, Roberta Di Turi, Aldo Grasselli e Benedetto Magliozzi.
“La nostra protesta non potrà essere fermata da un ‘emendamento retromarcia’ sulle pensioni, che sarebbe solo un fittizio contentino last minute dopo che il Governo aveva tentato di saccheggiarle”.
La principale richiesta dell’Intersindacale è che “il Governo ci ascolti e modifichi la legge di Bilancio. Come ha salvato le banche dal prelievo sugli extra profitti trovi il coraggio di rendere efficiente il servizio sanitario nazionale che è il primo baluardo contro la povertà, l’isolamento degli anziani, la denatalità delle giovani coppie, la tutela delle famiglie senza lavoro o a basso reddito che non possono pagarsi le cure”.
“Il Governo ha la totale responsabilità dei disagi che con il nostro sciopero ricadranno sulle cittadine e sui cittadini, già provati da lunghe liste di attesa” continuano le organizzazioni sindacali. “Tale responsabilità fattuale ha il significato di una irresponsabilità politica i cui contorni devono essere noti alla popolazione del nostro Paese la quale siamo certi comprenderà che la nostra mobilitazione la riguarda da vicino poiché ha come primario obiettivo la difesa di un SSN pubblico già sull’orlo del precipizio. Una struttura fondamentale della nostra società sia sul piano sociale sia sul piano economico che viene messa ulteriormente a rischio dalla Legge di Bilancio che contestiamo”.
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