Alert sanitari
01 Dicembre 2023L’assessore Alessio Mammi ha indicato ai rappresentanti delle Province dell’Emilia-Romagna, competenti per l’attuazione dei piani di controllo della fauna selvatica, i tempi per i prossimi interventi
Le strategie per contrastare la diffusione della peste suina africana sul territorio dell’Emilia-Romagna e le attività di riduzione della presenza di cinghiali sono state discusse in un incontro tra Alessio Mammi, Assessore regionale all’Agricoltura e caccia, e i presidenti e rappresentanti delle Province dell’Emilia-Romagna competenti per l’attuazione dei piani di controllo della fauna selvatica. Zone di maggiore criticità, interventi di biosicurezza per gli allevamenti e formazione degli allevatori, gestione faunistico-venatoria del cinghiale tra i temi trattati.
La situazione in Emilia-Romagna
L’assessore ha sottolineato che al momento sono stati registrati due casi di peste suina africana in cinghiali selvatici trovati morti nel comune di Ottone, come indicato dalla sezione di Piacenza dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-Romagna (Izsler). I ritrovamenti sono avvenuti poco distante da quelli precedenti in altre Regioni, pertanto, non sono state modificate le zonizzazioni di rischio.
“Vanno aumentati gli sforzi per scongiurare la diffusione del virus che potrebbe comportare innumerevoli costi per il comparto suinicolo. La Regione ha destinato, attraverso il Programma di sviluppo rurale e altri bandi, risorse per oltre 7 milioni di euro per il sostegno di interventi nel settore suinicolo” ha dichiarato l’assessore, aggiungendo poi che “è in preparazione un nuovo bando sempre con risorse dello Sviluppo rurale che permetterà di innalzare i livelli di biosicurezza degli allevamenti con altri 5 milioni di euro. Ma serve soprattutto una maggiore incisività nel contenimento della presenza di cinghiali”.
I provvedimenti regionali
A questo scopo la Regione ha destinato nel corso del 2023 e 2024 risorse del proprio bilancio alle Province – le quali attraverso gli organi di Polizia sono i diretti responsabili del controllo della fauna selvatica, e quindi del coordinamento e dell’attuazione di attività di riduzione della specie nei contesti più problematici – che nei prossimi giorni dovranno presentare le strategie da mettere in atto su scala locale, in particolare per quanto riguarda l’utilizzo di bioselettori e coadiutori, trappole, gabbie e chiusini, gli obiettivi in termini di numero di animali abbattuti.
Per quanto riguarda i due milioni di euro che la Giunta Regionale aveva deciso di mettere a disposizione a dicembre 2022 di Vincenzo Caputo, Commissario Straordinario per la lotta alla Psa, lo stesso ha comunicato che non verranno più utilizzate per la realizzazione delle recinzioni; la Regione ha pertanto stabilito di concentrarle sulla riduzione della presenza di cinghiali, attraverso gli strumenti che l’ordinanza commissariale consente.
Inoltre, sono stati convocati i Gruppi operativi territoriali di Parma e Piacenza, coordinati dal Commissario Straordinario e formati da personale tecnico degli enti locali, per condividere la strategia da mettere in atto.
La situazione sanitaria viene monitorata costantemente attraverso l’analisi dei possibili scenari di evoluzione della malattia, prevedendo le misure e le deroghe necessarie perché, attraverso un sistema di allarme efficiente, si possa intervenire limitando il più possibile gli effetti che la diffusione del virus può avere sulla filiera suinicola regionale.
Osservati speciali sono gli allevamenti, per i quali occorre investire sull’aumento del la biosicurezza, sia in termini di protezione fisiche che nella formazione degli allevatori.
I fondi stanziati
In tutte le province dell’Emilia-Romagna sono operativi il Piano di controllo del cinghiale e il Priu (Piano Regionale di Interventi Urgenti per la gestione, il controllo e l’eradicazione della Pesta suina africana), attivo dal 2022.
La Regione ha destinato, attraverso il Programma di sviluppo rurale e altri bandi, risorse per oltre 7 milioni di euro per il sostegno di interventi nel settore suinicolo. Ed è in preparazione un nuovo bando che permetterà di innalzare i livelli di biosicurezza degli allevamenti con altri 5 milioni di euro.
In tutte le province sono, inoltre, operativi i piani di controllo regionali per la fauna selvatica, per i quali la Regione ha messo a disposizione risorse per 1,1 milioni di euro, così ripartite: 600mila euro per il 2023 e 500mila euro per l’anno successivo.
I Gruppi operativi territoriali di Parma e Piacenza, i territori più a rischio di diffusione della Psa, che operano sotto il coordinamento del Commissario straordinario e sono composti da personale tecnico degli enti locali, sono stati convocati per condividere obiettivi e azioni della strategia da mettere in atto.
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