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21 Novembre 2023Secondo i dati di 25 Paesi, le vendite complessive di antibiotici veterinari sono diminuite del 53% tra il 2011 e il 2022, raggiungendo il livello più basso mai registrato in Europa. Lo dicono i dati di un rapporto dell’Ema
I Paesi europei hanno ridotto in modo considerevole le vendite di antibiotici ad uso veterinario, riducendo il rischio di resistenza dei batteri nelle persone e negli animali. Questo è uno dei principali dati contenuti nel tredicesimo rapporto annuale sulla sorveglianza europea del consumo di antimicrobici ad uso veterinario 2009-2023 (Esvac)
Le vendite di antibiotici in ambito veterinario
Le vendite complessive di antibiotici ad uso veterinario sono diminuite del 53% tra il 2011 e il 2022, raggiungendo il livello più basso mai registrato in Europa. Nello stesso periodo, le vendite per uso veterinario di classi di antibiotici considerate di fondamentale importanza nella medicina umana sono anch’esse diminuite notevolmente: le vendite di cefalosporine di terza e quarta generazione sono calate del 49%, quelle di polimixine dell’81%, quelle di fluorochinoloni del 25% e quelle di altri chinoloni del 90%.
Anche se tutti gli antibiotici dovrebbero essere utilizzati con prudenza e responsabilità, così da preservarne l’efficacia, di questi è particolarmente importante ridurre il potenziale rischio per la salute pubblica, come indicato nella categorizzazione dell’Antimicrobial Advice ad hoc Expert Group (Ameg)
“La raccolta di dati sulle vendite di antimicrobici ad uso veterinario è stata fondamentale per definire le iniziative politiche, valutare l’impatto delle misure attuali e fissare obiettivi che contribuiscano a contrastare l’emergere della resistenza antimicrobica” ha affermato Ivo Claassen, responsabile della Divisione Medicinali Veterinari dell’Ema.
Il progetto Esvac
L’Ema monitora le vendite di antimicrobici veterinari in Europa attraverso il progetto Esvac dal 2009, quando 9 Paesi europei si offrirono volontari per fornire dati sulle proprie vendite di antimicrobici veterinari. Il numero dei partecipanti al progetto è poi progressivamente aumento fino ai 31 del 2022.
L’Esvac ha permesso di raccogliere dati affidabili sugli antimicrobici venduti per uso animale, fornendo informazioni ai Paesi partecipanti sull’impatto delle loro misure per promuovere un uso prudente e fissando obiettivi per ridurne il consumo negli animali. Il progetto è una storia di successo europea caratterizzata da impegno e una forte collaborazione. Il concetto Esvac è stato anche integrato nella legislazione dell’Ue, rendendo la raccolta dei dati obbligatoria per tutti i paesi dell’Unione, non solo per le vendite di medicinali veterinari antimicrobici ma nei prossimi anni anche per l’uso degli antimicrobici negli animali. Il primo report con i dati di vendita e utilizzo del 2023 sarà pubblicato nel 2025.
L’ultimo rapporto Esvac include, inoltre, informazioni sui progressi compiuti verso gli obiettivi fissati nella strategia Farm to Fork della Commissione europea per ridurre la vendita di antimicrobici per animali d’allevamento e acquacoltura nell’Ue. Nel 2022, i 27 Stati membri dell’Ue hanno raggiunto poco più della metà dell’obiettivo di riduzione del 50% fissato per il 2030 rispetto al 2018, dimostrando che sono sulla strada giusta.
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