Ricerca
13 Ottobre 2023 Tra l’Istituto Superiore di Sanità e il Gruppo Siad è stato firmato l’accordo per la costruzione di Viva, una delle più grandi biobanche di ricerca italiane
Iss e Gruppo Siad insieme per costruire Viva, una biobanca che lancia l’Italia nel futuro della ricerca.
Grazie all’alleanza tra l’Istituto Superiore di Sanità e l’azienda bergamasca Siad, leader nei settori di gas industriali, ingegneria, sanità, gas naturale e gpl, vedrà la luce una delle principali biobanche italiane. Denominata ViVa, garantirà eccellenza e qualità, promuovendo studi olistici che considerano ogni aspetto della nostra salute. La biobanca ospiterà ben 5 milioni di campioni, tra umani, animali e ambientali. Il valore del progetto, realizzato da Siad, ammonta a 3,5 milioni di euro.
Bernardo Sestini, AD di Siad, ha illustrato il progetto: “Sin dal 1927, Siad, fondata dalla visione innovativa dei prof. Quirino e prof. Bernardo Sestini, ha sempre sostenuto la comunità scientifica con iniziative, progetti e collaborazioni. Con il nostro know-how e le avanzate tecnologie, abbiamo sempre mirato a rafforzare il legame con la ricerca e la società. Attualmente, il nostro focus è sulle Life Sciences e la medicina avanzata”. Con ViVa, Sestini ambisce a “rivoluzionare la ricerca e stabilire nuovi standard per le biobanche”.
Che cos’è una biobanca di ricerca?
Le biobanche di ricerca sono infrastrutture nelle quali il materiale biologico e i dati associati sono raccolti, processati, custoditi e distribuiti per scopi di ricerca. La qualità e l’idoneità all’uso dei materiali biologici sono essenziali a garantire risultati attendibili e affidabili.
Il prelievo, lo stoccaggio, l’analisi e la conservazione devono rispondere a requisiti di qualità definiti da norme, standard tecnici e linee guida di buona pratica.
A seconda della tipologia e degli scopi a cui è destinato il materiale biologico, la conservazione può avvenire a diverse temperature. Ad esempio, molti materiali biologici vengono conservati a una temperatura che va dai -150 ai -190°C, o in freezer alla temperatura di -80°C, condizioni che richiedono l’impiego di tecnologie all’avanguardia per poter garantire le qualità e tracciabilità del materiale biologico.
In Italia oggi esistono numerose biobanche di ricerca di umana, mentre per la veterinaria ricordiamo l’eccellenza del laboratorio della Clinica Veterinaria San Marco, che da 25 anni è l’unico laboratorio di medicina veterinaria a trattare i campioni per fare scienza, e per questo a offrire intervalli di riferimento personalizzati per razza, sesso ed età, così da ottenere la massima performance diagnostica dalle analisi.
La Biobanca VIVA
Il centro ViVa verrà realizzato all’interno dell’ISS su una superficie di circa 700 metri quadri, composto da tre aree diverse dove potranno essere conservati fino a 5.000.000 di campioni biologici umani, animali e ambientali, e con aree dedicate per la preparazione, l’analisi e la conservazione dei campioni e dei relativi dati che saranno ivi custoditi.
L’infrastruttura è stata interamente progettata ottimizzando gli spazi, le strutture e le procedure, per garantire la massima tutela:
La biobanca si articolerà in tre zone: una dedicata alla raccolta di campioni di alta qualità, una per la custodia di campioni storici di notevole valore informativo, e una zona “disaster recovery” per l’immagazzinamento temporaneo di campioni provenienti da strutture in difficoltà.
“Le biobanche rappresentano un pilastro per la ricerca attuale e futura. Questa iniziativa, sostenuta da Siad, pone l'Iss e il sistema sanitario italiano in una posizione di primato”, ha commentato Silvio Brusaferro, Presidente dell’Iss. “Una biobanca di tale prestigio, che assicura una conservazione ottimale dei campioni e dei dati correlati, rappresenta un elemento chiave per garantire ricerca di alta qualità e affidabilità”.
ViVa si impegnerà anche per la sostenibilità ambientale, implementando sistemi di gestione efficienti e utilizzando risorse rinnovabili, riducendo così l’impatto ecologico. La struttura sarà progettata per essere flessibile e modulare, rispondendo alle mutevoli necessità della ricerca e dell’innovazione.
A cura di Francesca Innocenzi
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