Animali da Compagnia
06 Luglio 2023 Yoga per cuccioli, o per usare il termine anglosassone, puppy yoga: si tratta di un nuovo trend sempre più diffuso nel Regno Unito, ma con buone probabilità d’approdo anche nel Continente. Ora però viene lanciato un allarme: attenti a non sacrificate il benessere degli animali nel nome di un’egoistica ricerca del benessere (umano).
Puppy Yoga, nel nome della socializzazione. Ma è veramente così? Veramente lo yoga per cuccioli aiuta i piccoli a integrarsi e a intrattenere relazioni sociali? E questo razzolando tra i tappetini dei loro proprietari intenti ad assumere la posizione del cane a testa in giù e poi, a seguire, quella del gatto che si stiracchia?
Davanti all’imperversare di questa moda che sta rapidamente prendendo piede nel mondo anglosassone, ITV News ha deciso di indagare, partecipando ai vari reality in cui il puppy yoga, con cuccioli e proprietari, era il grande protagonista, ospite ambito dell’influencer di turno.
Il servizio realizzato da Sam Leader, Daniel Hewit e Imogen Barrer ha evidenziato come in effetti non vi era alcuna certezza dell’effetto benefico sui ciccioli.
Anzi, in termini di socializzazione lo yoga avrebbe anche potuto essere controproducente.
Come ha precisato parlando con i tre giornalisti Esme Wheeler, della RSPCA: “E’ un intrattenimento, a mio avviso, che opera con il pretesto della socializzazione, ma non a vantaggio dei cani. Non c'è nulla in quell'ambiente che considererei benefico per la salute, il benessere o lo sviluppo comportamentale permanente di questi animali".
Mentre Ryan Neile, responsabile del comportamento degli animali presso Blue Cross, ha dichiarato: “Queste classi di yoga non sostituiranno mai una classe di socializzazione educativa, poiché i comportamenti e le interazioni dei cani spesso non sono supervisionati o – se lo sono - a farlo sono spesso persone senza alcuna conoscenza, abilità o esperienza comportamentale degli animali domestici. Addirittura, si può invece incorrere nel rischio che i cuccioli possano apprendere comportamenti inappropriati mentre i loro umani sono impegnati a concentrarsi facendo la posizione del loto”.
Ecco dopo tutto il succo del discorso è proprio questo: è veramente il caso di condividere con i nostri animali tutte, ma proprio tutte le esperienze? Forse no, specialmente quando lo si fa per lusingare banalmente il nostro (umanissimo) egoismo.
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