Gatti
27 Luglio 2022 Come intervenire tempestivamente e gestire in forma multimodale l’inappetenza del gatto, sensibile allo stress in ambiente ospedaliero.
Per il gatto, particolarmente sensibile alle situazioni di stress, l’ambiente ospedaliero può costituire una realtà fortemente destabilizzante, al punto da portare l’animale a ridurre o rifiutare del tutto l’assunzione di cibo. Davanti a questo quadro, posticipare interventi che lo supportino nell’alimentazione (magari per reticenze e timori nel proprietario o nel veterinario), come l’inserimento del sondino, potrebbe contribuire ad aggravare sensibilmente la situazione, innescando dei deficit nutrizionali. Con l’intento di affrontare in modo più strutturato e organico l’inappetenza felina in caso di ospedalizzazione, la Società internazionale di medicina felina (ISFM) ha pubblicato le Linee guida per il consenso sulla gestione del gatto ospedalizzato inappetente. Il loro obiettivo è quindi quello di fornire ai professionisti gli strumenti per identificare i gatti che necessitano di supporto nutrizionale e una guida su come e quando intervenire, in modo che i loro pazienti felini ospedalizzati possano evitare le conseguenze negative di una cattiva alimentazione. Uno dei primi accorgimenti suggerito dalla Linee Guida, è la misurazione (da effettuare in ciascun paziente) dello stato nutrizionale. In questo modo tale parametro diventerebbe la quinta valutazione vitale (dopo la valutazione della temperatura, del polso, della respirazione e del dolore).
Il documento sottolinea inoltre l’importanza di controllare tempestivamente i fattori che possano contribuire ad aggravare l’inappetenza dell’animale. Tra questi: la malattia sottostante, il dolore, la nausea, l'ileo, lo stress, gli squilibri elettrolitici. Le linee guida consigliano inoltre di adottare una gestione multimodale, che provveda a ridurre lo stress, e la somministrazione di farmaci che riducono l’appetito, per optare, piuttosto, per una nutrizione assistita sotto forma di sondino o nutrizione parenterale. Viene inoltre sottolineato che benché il ricorso ad antiemetici, analgesici, farmaci procinetici e stimolanti dell'appetito possa contribuire a ripristinare l'appetito, il posizionamento dei tubi di alimentazione non deve essere ritardato. I sondini per l’alimentazione, infatti, sono generalmente ben tollerati e consentono la fornitura di cibo, acqua e farmaci con uno stress minimo. Le linee guida, tuttavia, non trascurano di evidenziarne anche i possibili effetti collaterali come le infezioni del sito dello stoma e la sindrome da rialimentazione.
Le Linee Guide, infine, sono integrate da un supporto video relativo alla cura dei gatti con un sondino e al posizionamento e alla gestione del tubo di alimentazione.
2022 ISFM Consensus Guidelines on Management of the Inappetent Hospitalised Cat
https://doi.org/10.1177/1098612X221106353
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