Gatti
28 Aprile 2022 Sotto una ben precisa soglia (quella dei 35,5 C°) il rischio di ipotermia in sala operatoria diventa concreto e le probabilità di sopravvivere, per il paziente, si riducono drasticamente. Eppure, il problema può essere efficacemente combattuto con accorgimenti preventivi.
Alla luce dei gravi rischi collegati all’ipotermia felina in sala operatoria, ecco dieci accorgimenti da conoscere e mettere in pratica per esorcizzare l’eventualità che insorga un drastico calo della temperatura corporea. Con conseguenze esiziali.
1) Innanzitutto, è importante velocizzare le tempistiche dell’operazione. Attenzione, ciò non vuol dire ‘fare in fretta’, ma ottimizzare ogni minuto che si abbia a disposizione, in modo dal limitare il più possibile il tempo in cui l’addome rimane aperto. Per questo è importante prendere scorciatoie legittime, come chiudere la parete addominale con una combinazione di suture semplici e in crociate. Inoltre, è rilevante che ogni membro dello staff sia istruito sulle azioni di sua competenza, così da razionalizzare ogni fase della procedura.
2) E veniamo ai liquidi da somministrare durante l’intervento: dal momento che, se a temperatura ambiente, essi possono contribuire all’ipotermia, è buona norma conservare le sacche da somministrare per endovena a 37 C° ed avvolgerle in rivestimenti isolanti.
3) Inoltre, va valutato e scongiurato il rischio che i fluidi, nel percorso dall’infusore al paziente si raffreddino (il calo può essere anche di 10 C°); una soluzione è quella di utilizzare borse termiche.
4) Altra fonte di possibile raffreddamento corporeo, sono i lettini in acciaio. Ricorrere a coperte elettriche di tipo domestico può portare ad ustionare il paziente. La soluzione migliore, dunque, si rivelano i cuscinetti riscaldanti a pressione.
5) Per scongiurare ulteriormente il rischio di raffreddamento possono essere disposti lungo il fianco del paziente, in modo però da non intralciare il chirurgo, delle borse termiche, opportunamente avvolte in panni per evitare il rischio opposto di ustione.
6) Anche ricoprire i piedi con appositi calzini può essere una soluzione utile ad evitare dispersione termica, favorendo la funzione termoregolatrice dell’animale.
7) Accanto a questi accorgimenti è sempre bene procedere con una sonda esofagea di monitoraggio che segnali immediatamente un eventuale calo termico.
8) In caso di laparatomia e di analisi dell’intestino, una volta individuata l’area della biopsia, l’intestino va reintrodotto velocemente nella cavità addominale per scongiurare ulteriori dispersioni termiche.
9) Concluso l’intervento, nel caso in cui la temperatura scenda sotto i 36 C°, l’addome va irrorato con 100 ml di normale soluzione salina conservata a 37 C°.
10) Infine, per proseguire nel riscaldamento, il gatto andrebbe deposto su una fonte riscaldante come quella adottata sul lettino operatorio.
Fonte: Eleven ways to combat feline hypothermia With some planning, hypothermia can become a non-issue during laparotomies on cats By Gary D. Norsworthy, DVM, DABVP (feline)
https://www.veterinarypracticenews.com/eleven-ways-to-combat-feline-hypothermia/
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