Animali da Reddito
11 Marzo 2022 Il contenuto di minerali del latte vaccino dipende da molti fattori, non ultimo quello della razza. Uno studio approfondisce se e in che misura gli incroci tra razze possono influire sulla sua composizione.
Il latte costituisce un’importante fonte di minerali, preziosi per l’alimentazione umana, ma utili pure perché influenzano la capacità di caglio del latte e svolgono un ruolo nella diagnosi di malattie delle vacche come la mastite. A condizionare il contenuto di minerali concorrono numerosi fattori: la dieta, l’allattamento, i fattori genetici e la razza. Ciò che però non è stato ancora a sufficienza approfondito è se il contenuto di minerali nel latte vaccino possa essere influenzato dagli incroci. Per colmare la lacuna, un team internazionale di ricercatori si è riproposto di confrontare i profili minerali dettagliati del latte prodotto da purosangue Holstein (HO) e di quattro generazioni di vacche incrociate (CR) derivate da un incrocio rotazionale a 3 razze: Viking Red (VR), Montbéliarde (MO) e HO. Purosangue e CR sono stati tenuti e nutriti insieme nella stessa mandria. E’ emerso che mentre la composizione minerale del latte di razza pura HO e di quello CR era per lo più comparabile, al contrario, erano evidenti differenze tra i vari incroci. Le vacche con nati VR, infatti, avevano il contenuto di macrominerali maggiore, le vacche con nati MO il più basso, mentre per i nati con HO era intermedio. E ancora: il latte di incroci da MO aveva un contenuto più basso per Mo, Zn e Ba, mentre il latte di incroci da HO eccelleva per Fe e Mo. Lo studio, dunque, conclude che le variazioni nei profili macro e microminerali sono maggiori tra gli incroci a confronto tra loro che tra purosangue e CR.
Autori: Sudeb Saha, Martina Piazza, Giovanni Bittante & Luigi Gallo
https://www.tandfonline.com/doi/full/10.1080/1828051X.2021.1890646
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