Login con

Ruminanti

14 Febbraio 2024

Paratubercolosi nel cervo, Izsler: uno studio sulla diffusione

Uno studio condotto dall’Izsler ha indagato la diffusione della paratubercolosi nel cervo rosso, analizzando 390 soggetti del Parco Nazionale dello Stelvio. I risultati mostrano una diminuzione dell’infezione durante il periodo 2018-2022, evidenziando l’importanza di monitorare la malattia negli animali selvatici

di Redazione Vet33


Paratubercolosi nel cervo, Izsler: uno studio sulla diffusione

Approfittando di una popolazione di cervo rosso sottoposta a un programma di abbattimento nel Parco Nazionale dello Stelvio, l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-Romagna (Izsler) ha condotto uno studio su un totale di 390 soggetti, esaminati e testati per Mycobacterium avium subsp. Paratuberculosis (Map) utilizzando diversi strumenti diagnostici. La ricerca è stata eseguita dal Centro di Referenza per la paratubercolosi, presso la sede Izsler di Piacenza, e pubblicata su Frontiers in Veterinary Science


La paratubercolosi
La paratubercolosi (o malattia di Johne), causata da Map, è una malattia infettiva che colpisce principalmente i ruminanti domestici e selvatici di tutto il mondo ed è stata recentemente inserita dalla Legge sulla Salute Animale sulle malattie animali trasmissibili (Regolamento Ue 2016/429) tra le patologie che richiedono sorveglianza nell’Unione Europea, elencando Bovidi, Cervidi e Camelidi domestici e selvatici come specie potenziali serbatoi.
Il batterio responsabile viene escreto nelle feci ed è caratterizzato da un’elevata resistenza alle condizioni ambientali. Molte specie sono suscettibili all’infezione e l’interazione tra gli animali al pascolo può facilitare l’instaurazione di un sistema multi-ospite per Map.   La situazione in Italia
In Italia, il primo caso segnalato di paratubercolosi nei ruminanti selvatici è stato identificato nel cervo reale (Cervus elaphus) nella parte meridionale del Tirolo del Parco Nazionale dello Stelvio, in provincia di Bolzano. Successivamente, la prevalenza della Map è stata stimata con metodi molecolari in diverse aree alpine.
Il Ministero della Salute italiano ha implementato la sorveglianza della paratubercolosi nei bovini dal 2013, recentemente estesa a capre e pecore, su base volontaria, e una certificazione basata sul rischio. Il piano prevede lo screening diagnostico, la sorveglianza clinica passiva sui ruminanti domestici e l’adozione di misure di biosicurezza e gestione.
Inoltre, la produzione zootecnica estensiva, in cui interagiscono animali domestici e selvatici, dovrebbe considerare entrambe le popolazioni per il controllo delle malattie.

Lo studio
Un totale di 390 soggetti è stato esaminato macroscopicamente e testato per la Map, utilizzando diversi strumenti diagnostici: qPCR IS900, coltura, istopatologia e sierologia.
Gli obiettivi dello studio sono stati principalmente due: indagare lo stato dell’infezione da Map nel cervo rosso tra il 2018 e il 2022 e valutare le relazioni tra la probabilità di essere Map-positivo e variabili individuali e a livello di campionamento (età, sesso, massa corporea o altre condizioni).
La conoscenza del ruolo epidemiologico degli animali selvatici è fondamentale per mitigare il rischio di infezioni da paratubercolosi, non solo per la popolazione del cervo rosso, ma anche per tutte le specie sensibili alla malattia che condividono lo stesso habitat. Nelle aree alpine, il rischio di trasmissione crociata tra ruminanti domestici e selvatici è particolarmente preoccupante durante l’estate, poiché le interazioni sui pascoli possono facilitare la creazione di un sistema multi-ospite, ma interazioni tra fauna selvatica e bestiame sono state segnalate anche riguardo all’alimentazione supplementare nel periodo invernale.
Nel Parco Nazionale dello Stelvio, nel periodo 2011-2015, è stata stimata una prevalenza di paratubercolosi del 20% nel cervo rosso. L’indagine relativa al periodo 2018-2022 ha evidenziato una diminuzione dell’infezione dal 12,4% (prima stagione di abbattimento) al 2,1% (stagioni 2019-2020 e 2021-2022), a fronte di assenza di segni di paratubercolosi clinica e di lesioni macroscopiche ascrivibili a Map.
I risultati dello studio hanno mostrato una maggiore probabilità di essere Map-positivi con l’aumentare dell’età e che i cervi con valori di massa corporea inferiori avevano maggiori probabilità di essere infettati. Tuttavia, la mortalità indotta dalla malattia stessa potrebbe aver contribuito al calo dell’infezione, fenomeno esacerbato durante gli anni dello studio a causa di un aumento delle nevicate che a sua volta potrebbe aver aumentato la mortalità dovuta alla fame invernale.
La riduzione della densità di popolazione del cervo, combinata con la selezione positiva causata dagli abbattimenti, che probabilmente ha portato all’eliminazione degli animali infetti, si ipotizza abbia contribuito alla riduzione della prevalenza nella popolazione in esame.
Lo studio, infine, sottolinea la necessità di aumentare i controlli nei confronti della paratubercolosi anche nei ruminanti selvatici, soprattutto nelle zone in cui co-abitano diverse specie, essendo l’interfaccia domestico-selvatico un punto critico nella trasmissione e gestione di questa patologia.

Filippi A, Garbarino C, Nava M, Russo S, Soares Filipe JF, Bianchi A, Corlatti L, Gugiatti A, Buccheri Pederzoli C, Pigoli C, Pedrotti L, Arrigoni N, Ricchi M, Bertoletti I and Luzzago C (2024) Active surveillance of paratuberculosis in Alpine-dwelling red deer (Cervus elaphus). Front. Vet. Sci. 11:1303096.
DOI: https://doi.org/10.3389/fvets.2024.1303096

TAG: CERVO ROSSO, IZS DELLA LOMBARDIA E DELL’EMILIA-ROMAGNA, PARATUBERCOLOSI, PARCO NAZIONALE DELLO STELVIO

Se l'articolo ti è piaciuto rimani in contatto con noi sui nostri canali social seguendoci su:

Seguici su Linkedin! Seguici su Facebook!

Oppure rimani sempre aggiornato in ambito veterinario, iscrivendoti alla nostra newsletter!

POTREBBERO INTERESSARTI ANCHE

09/10/2025

Il network di cliniche veterinarie segna il suo primo closing con la fusione di due ambulatori a Cuneo. Avelia punta a un modello flessibile che valorizza l’autonomia dei medici veterinari,...

A cura di Redazione Vet33

09/10/2025

Un esemplare è entrato in un punto vendita della prefettura di Gunma, provocando il panico tra i clienti. Da aprile oltre cento aggressioni: secondo gli esperti, i cambiamenti climatici e lo...

A cura di Redazione Vet33

09/10/2025

Con 355 voti a favore e 247 contrari, l’Europarlamento approva il divieto di usare denominazioni come “hamburger”, “bistecca” o “salsiccia” per alimenti plant based

A cura di Redazione Vet33

09/10/2025

Su Nature Communications lo studio della Federico II e della Scuola Superiore Meridionale: un modello che spiega come le decisioni individuali generano dinamiche collettive, con applicazioni anche...

A cura di Redazione Vet33

 
Resta aggiornato con noi!

La tua risorsa per news mediche, riferimenti clinici e formazione.

 Dichiaro di aver letto e accetto le condizioni di privacy

AZIENDE

Phovia: il sistema che supporta una rapida rigenerazione cutanea per cani e gatti

Phovia: il sistema che supporta una rapida rigenerazione cutanea per cani e gatti

A cura di Vetoquinol

Il brand italiano debutta nel settore del pet food con una linea di acque funzionali dedicate al benessere urinario e gastrointestinale di cani e gatti. Previsto per il 2026 un piano di comunicazione...

A cura di Redazione Vet33

EVENTI

chiudi

©2025 Edra S.p.a | www.edraspa.it | P.iva 08056040960 | Tel. 02/881841 | Sede legale: Via Spadolini, 7 - 20141 Milano (Italy)

Registrazione Tribunale di Milano n° 5578/2022 del 5/05/2022

Top