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Animali da Compagnia

09 Gennaio 2024

Declino cognitivo, in anziani rallentato da presenza di animali domestici

La compagnia di animali domestici svolge un ruolo importante nel mantenere l’acutezza mentale. Se con l’avanzare dell’età aumenta la percentuale di chi soffre di declino cognitivo e demenza, uno studio dimostra che i pet aiutano a contrastare l’insorgenza di queste problematiche

di Redazione Vet33


Declino cognitivo, in anziani rallentato da presenza di animali domestici

Negli anziani che vivono soli il possesso di animali domestici si associa a un rallentamento del declino cognitivo, secondo quanto conclude su JAMA Network Open un ampio studio di coorte firmato da Yanzhi Li, dottorando al Dipartimento di statistica medica ed epidemiologia della Scuola di sanità pubblica all’Università Sun Yat-sen di Guangzhou in Cina, e colleghi.

Lo studio
Il motivo che ha spinto i ricercatori a valutare se la compagnia degli animali domestici svolgesse un ruolo nel mantenere l’acutezza mentale con l’avanzare dell’età deriva da una crescente preoccupazione per la salute pubblica: l’aumento del declino cognitivo e della demenza nella popolazione che invecchia. Nel 2021, per esempio, la percentuale persone sole nel Regno Unito e negli Stati Uniti era rispettivamente del 29,4e del 28,5%. E secondo una recente metanalisi gli anziani soli sono ad alto rischio di demenza.
“Poiché si prevede che i casi di demenza raddoppieranno entro il 2050, comprenderne i fattori scatenanti negli anziani è sempre più importante” scrivono gli autori, che hanno utilizzato i dati dell’English Longitudinal Study of Aging (ELSA) che dal 2002 raccoglie dati da un campione della popolazione britannica di età pari o superiore a 50 anni per esaminare gli aspetti dell’invecchiamento. I partecipanti selezionati sono stati 7.945, età media di 66 anni. “Attualmente ELSA dispone di nove ondate di dati completi e di una decima in fase di raccolta” spiegano ancora i ricercatori, che nelle ondate da 5 (giugno 2010-luglio 2011) a 9 (giugno 2018-luglio 2019) hanno valutato memoria e fluidità verbale, scoprendo che avere un animale domestico in casa è associato a tassi più lenti di declino dell’una e dell’altra.
“I dati raccolti dimostrano che vivere da soli è un elemento significativo in termini di peggioramento cognitivo, e che la presenza di un cane o di un gatto sembra rallentarlo” riprende Li, spiegando che non sono emerse differenze nel declino della memoria o della fluidità verbale tra i proprietari di animali domestici che vivono da soli o con altri. Quindi è possibile, concludono gli autori, che possedere un animale domestico abbia negli anziani soli lo stesso effetto anti-solitudine degli amici o familiari. 

JAMA Network Open 2023.
DOI: 10.1001/jamanetworkopen.2023.49241

https://www.doctor33.it/articolo/59252/anziani-soli-il-possesso-di-animali-domestici-si-associa-a-un-rallentamento-del-declino-cognitivo 

CITATI: YANZHI LI
TAG: ANIMALI DA COMPAGNIA, DECLINO COGNITIVO, DEMENZA, ELSA, INVECCHIAMENTO, PET, SALUTE MENTALE, SUN YAT-SEN UNIVERSITY

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