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25 Ottobre 2022

Apprendimento virtuale, promosso o bocciato dagli studenti di veterinaria?

Costretto dall’emergenza pandemica COVID-19, il Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali di Napoli ha provvisoriamente sostituito l’approccio didattico in presenza con sessioni di apprendimento virtuale. Il feedback degli studenti.


Apprendimento virtuale, promosso o bocciato dagli studenti di veterinaria?

Durante il lockdown l'apprendimento virtuale basato sulla soluzione di problemi ha rappresentato uno dei sistemi di insegnamento più popolari e flessibili, replicando esperienze di vita reale e stimolando l'integrazione delle conoscenze e delle capacità di apprendimento permanente.  In linea con questo approccio emergenziale, anche il Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali di Napoli ha scelto di sostituire la formazione medica clinica, pre-laurea in presenza con sessioni multiple di clinical virtual-problem-based learning (v-PBL.Un’esperienza innovativa su cui si è poi voluto valutare il feedback degli studenti, anche nella prospettiva futura di una progressiva ‘virtualizzazione’ della didattica.E’ stata quindi valutatala percezione da parte degli studenti dei v-PBL rispetto alla tradizionale formazione clinica veterinaria (t-VCT). Il t-VCT consisteva nella gestione supervisionata dei casi clinici ricoverati presso il Veterinary Teaching Hospital e di quelli sul campo. Il v-PBL consisteva in casi clinici autentici condivisi dai tutor attraverso una piattaforma online.  A questo scopo, è stato consegnato un sondaggio a tutti gli studenti del quinto anno che hanno seguito interamente il t-VCT o il v-PBL. Il sondaggio è stato completato dal 49% del campione. La soddisfazione complessiva degli studenti per quanto riguarda le esperienze formative è stata elevata in entrambi i gruppi, ma era inferiore nel gruppo v-PBL rispetto al gruppo t-VCT. Gli studenti del gruppo v-PBL hanno percepito che non potevano migliorare le loro abilità cliniche pratiche attraverso sessioni online, sottolineando che il web-learning potrebbe piuttosto essere impiegato come supporto per le attività pratiche tradizionali. Tutti gli studenti sono soddisfatti della supervisione, hanno considerato la formazione correttamente focalizzata su obiettivi di apprendimento pertinenti e hanno giudicato il compito spiegato chiaramente.  Nonostante alcune inevitabili perplessità, si può comunque concludere che i v-PBL, stimolando l'integrazione delle conoscenze e delle capacità di apprendimento permanente e replicando le esperienze di vita, hanno rappresentato un'interessante alternativa curriculare per l'istruzione veterinaria e ne hanno sottolineato le modalità d'impiego come supporto per le attività pratiche tradizionali. Visto che in futuro saranno sempre più consistenti le implementazioni di sistemi didattici virtuali nell'attuazione del curriculum veterinario, diventa necessario trovare il corretto equilibrio tra attività virtuali e in presenza.

The Use of Virtual-Problem-Based Learning during COVID-19 Pandemic Emergency: Veterinary Students’ Perception -  https://doi.org/10.3390/vetsci9100581

TAG: COVID-19, UNIVERSITà, VIRTUAL PROBLEM-BASED LEARNING

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