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21 Giugno 2023

Tablet e contaminazione batterica, come gestire la disinfezione

Molti agenti patogeni ospedalieri sono in grado di sopravvivere sulle superfici ambientali, comprese quelle dei device elettronici come i tablet. Metodi, tipologie e tempistiche di disinfezione per prevenire le infezioni.


Tablet e contaminazione batterica, come gestire la disinfezione

La contaminazione batterica dei dispositivi elettronici personali come i tablet può svolgere un ruolo importante nella trasmissione di agenti patogeni nosocomiali.

E’ stato dimostrato che nelle strutture sanitarie umane una singola disinfezione sui dispositivi elettronici lato paziente (PSED) ne ha impedito un'ulteriore contaminazione fino a 12 ore, nonostante la loro esposizione ripetuta. 

Succede la stessa cosa anche in un ambiente clinico veterinario?

Per rispondere al quesito, uno studio si è posto l’obiettivo di determinare la prevalenza della contaminazione batterica sui PSED in un ospedale veterinario e testare un nuovo regime di pulizia utilizzando una salvietta per superfici con alcol al 70% e clorexidina al 2%.

Lo studio si è avvalso di campioni casuali ottenuti dai tablet utilizzati dagli operatori sanitari e dal team infermieristico e veterinario sia in ambito ospedaliero che clinico. 

Ogni device è stato sistematicamente sottoposto a tampone tre volte su tutti i lati. I campioni sono stati refrigerati e poi coltivati ​​entro 24 ore dalla raccolta.

Dei 25 tablet esaminati, 17 (68%) erano contaminati. Le specie Bacillus (21%) erano quelle predominanti, seguite da specie Pasteurella (14%), specie Acinetobacter (11%), specie Eikenella (11%), streptococchi beta-emolitici (11%), stafilococchi coagulasi-positivi (7%), Escherichia coli (7%), stafilococchi coagulasi-negativi (7%), streptococchi alfa-emolitici (3%), specie Enterococcus (4%) e Pseudomonasspecie (4%). 

Dei batteri isolati, l'89% era resistente ad almeno uno degli antibiotici testati. Tra gli isolati, 24 (75%) erano resistenti alla clindamicina

A questo punto si è passati alla decontaminazione.

Con una mano guantata, i tablet sono stati quindi strofinati tre volte sull'intera superficie dello schermo utilizzando salviette al 70% di alcol e clorexidina al 2% e lasciati asciugare per 5 minuti a temperatura ambiente. Una seconda raccolta del campione è stata effettuata dopo la decontaminazione. Ulteriori campioni sono stati ottenuti dopo 6 e dopo 12 ore dall'implementazione del regime di pulizia. 

Durante quel periodo, i tablet sono comunque stati utilizzati come di routine dagli operatori sanitari veterinari nell'area di degenza.

Da questi rilievi (dopo 5 minuti, dopo 6 e dopo 12 ore dalla disinfezione) è emerso che non si è verificata crescita batterica in nessuno dei dispositivi nonostante l'uso ripetuto all'interno dell'ospedale. 

Da queste evidenze si può concludere che - vista l’ampia varietà di agenti patogeni nosocomiali, in alcuni casi anche resistenti agli antibiotici, isolati sui device - le strategie di prevenzione delle infezioni relative ai dispositivi dovrebbero essere impiegate in ambito ospedaliero. Si consiglia, pertanto, la pulizia con salviette al 70% di alcol e clorexidina al 2% ogni 12 ore durante l'uso, tra i contatti con il paziente e dopo la contaminazione testimoniata. 

Bacterial colonisation and the effect of a cleaning regime on iPad patient side electronic devices used in a veterinary healthcare setting Maria Zurita , Matthew Garland, and Tony Ryan et. al. https://doi.org/10.1177/1098612X231169

TAG: ALCOL, CLOREXIDINA, CONTAMINAZIONE, DEVICE, DISINFEZIONE, TABLET

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